Rifiuti, Mantini si dimette e Ciaramella chiede gestione autonoma

di Nicola Rosselli

Mimmo Ciaramella AVERSA. Mancava qualche minuto alle 13 di ieri quando il generale di divisione della Guardia di Finanza Roberto Mantini, responsabile dell’ex consorzio Ce2, nell’ambito della riorganizzazione dei consorzi di smaltimento e raccolta dei rifiuti, ha salutato i dipendenti dell’ex GeoEco, presso la sede di Teverola, ed ha lasciato il suo incarico.

Al suo posto si ipotizza, a breve, la nomina di un prefetto. Ripiomba nel caos, semmai ne fosse uscito, il bacino territoriale del Ce2, con i suoi 26 comuni che non riescono ad imboccare la strada definitiva per uscire dal tunnel di un emergenza rifiuti che dura da anni, tanto da essersi trasformata in fisiologica.

Le dimissioni del generale delle fiamme gialle erano nell’aria già da qualche giorno. E, come lui stesso ha spiegato nel corso del saluto ai dipendenti del consorzio Ce2, a far maturare definitivamente la decisione la diversità di vedute con i vertici del Consorzio Unico sulle strategie da adottare per giungere ad una soluzione definitiva dei problemi che attanagliano un ente che non riesce a garantire l’ordinario nemmeno con un commissariamento di ferro, quale quello rappresentato dalla nomina di Mantini. In particolare, potrebbero aver pesato sulla decisione di quest’ultimo le dichiarazioni dei giorni scorsi del sottosegretario Guido Bertolaso che parlava, in merito al Consorzio Ce2, di “difficoltà dovute non alle discariche, ma ad una crisi interna all’ex GeoEco”.

Sulla vicenda da registrare la soddisfazione del sindaco di Aversa Mimmo Ciaramella che aveva più volte evidenziato quelle che per lui erano deficienze della nuova dirigenza dell’ex consorzio Ce2. Il primo cittadino normanno ha, poi, continuato: “La notizia delle dimissioni di Mantini mi è stata data da Stancanelli che mi ha anche annunciato del varo di un decreto da parte di Berlusconi con il quale si autorizza i comuni superiori ai quindicimila abitanti a gestire in proprio la raccolta dell’indifferenziato, della ramazza delle strade e della pulizia delle caditoie, mentre la raccolta differenziata dovrebbe essere organizzata e gestita dal consorzio unico interprovinciale. A questo punto ho chiesto allo stesso Stancanelli di non perdere altro tempo. Ci sono problemi reali da affrontare come la divisione dei dipendenti e dei mezzi, delle competenze in dettaglio. Per questo ho chiesto che al più presto ci sediamo intorno ad un tavolo per decidere in concreto. Certo che sarebbe stato meglio se ci avessero lasciato l’intera gestione della raccolta, lasciando al consorzio unico quella dell’organizzazione dei siti di smaltimento”.

Intanto, ad Aversa e negli altri 25 comuni che rientrano nel bacino di competenza dell’ex GeoEco la situazione non è delle più rosee. I progressi, rispetto ai giorni scorsi, quando si registrava lo sciopero degli operatori ecologici perché non avevano percepito lo stipendio di agosto, ci sono, ma sono minimi. In diverse zone, sia di Aversa che di molti altri comuni del circondario, continuano a fare bella mostra di sé i cumuli di rifiuti. Nella città normanna in alcuni punti la raccolta è ripresa, ma in altri poco o nulla è cambiato.

Da una decina di giorni non si raccoglie anche in altri comuni come Gricignano, Carinaro ed altri centri dell’Agro. Una situazione che l’ennesimo decreto potrebbe far di nuovo precipitare verso il riacutizzarsi dell’emergenza in attesa del raggiungimento di nuovi equilibri tra le competenze dei singoli comuni e del consorzio unico.

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