Nuovo attacco di Famiglia Cristiana: “Speriamo non ritorni il fascismo&quot

di Antonio Taglialatela

impronte digitaliROMA. “Ci auguriamo che in Italia non stia rinascendo il fascismo sotto altre forme”. Nuovo attacco del settimanale Famiglia Cristiana al governo Berlusconi, dopo le accuse rifilate lunedì scorso sulla “falsa emergenza sicurezza”.

Nell’editoriale che uscirà nel prossimo numero del 20 agosto il settimanale non fa sconti ad alcuni esponenti del centrodestra, come Gasparri, che ha definito il settimanale “Criptocomunista”, il ministro Rotondi (che aveva invitato ad usare un linguaggio “cristiano, se non democristiano”) e la Bertolini (“Un colpo di sole”, così aveva definito gli attacchi della rivista dei Paolini) e sottolinea di non essere “cattocomunista”, come lo ha bollato il sottosegretario Giovanardi.

“Siamo e saremo sempre in prima linea su tutti i temi eticamente irrinunciabili”, scrive l’editorialista politico Beppe Del Colle, che aggiunge: “Divorzio, aborto, procreazione assistita, eutanasia, ‘dico’, diritti della famiglia, abbiamo condannato l’inserimento dei radicali nelle liste del Pd”.

Mentre nel numero precedente si parlava di “gioco ai soldatini” da parte del governo, riferendosi all’impiego dei militari nelle città, oltre che della grave situazione economica, in particolare sulla crescita delle imprese e, allo stesso tempo, del diffuso disagio tra le famiglie, Famiglia Cristiana ora affronta il tema delle impronte digitali ai rom, che definisce “una trovata sciocca e inutile”. “Abbiamo definito ‘indecente’ la proposta del ministro Maroni sui bambini rom – scrive Del Colle – perché da un lato basta censirli, aiutarli a integrarsi con la società civile in cui vivono marginalizzati, ma dall’altro bisogna evitargli la vergogna di vedersi marcati per tutta la vita come membri di un gruppo etnico considerato in potenza tutto esposto alla criminalità”.Infine, ricordando le persecuzioni naziste a danno delle minoranze, cita la rivista francese Esprit (che ha scritto che “gli italiani sono incredibilmente duri contro i romeni e gli zingari”) e dice: “Speriamo che non si riveli mai vero il suo sospetto che stia rinascendo da noi sotto altre forme il fascismo”.

La replica arriva ancora da Giovanardi, che se prima, come dicevamo, si era limitato a definire il settimanale “cattocomunista”, ora va giù duro: “Di fascista oggi in Italia ci sono soltanto i toni da manganellatore che Famiglia Cristiana consente di usare a Beppe Del Colle. Rimane il rammarico che un settimanale che entra in tutte le Parrocchie italiane tenti di coinvolgere una parte del mondo cattolico in una campagna connotata da pregiudizi e livore ideologico senza precedenti”.

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