Agguato nel reggino: ucciso un uomo e ferito un bambino

di Antonio Taglialatela

poliziaREGGIO CALABRIA. Un 43enne è stato ucciso la scorsa notte a Palmi, a colpi d’arma da fuoco, mentre rientrava in casa assieme alla compagna e al figlio di lei di 11 anni, raggiunto da un proiettile alla schiena.

Saverio Arfuso, un cuoco originario di Seminara (Reggio Calabria) che lavorava a Parma, al collegio “Maria Luigia”, è morto sul colpo, mentre il bambino è stato ricoverato prima nell’ospedale di Gioia Tauro e poi in quello di Reggio Calabria, dove è stato operato per l’asportazione della pallottola, fermatasi vicino al polmone ma senza provocare lesioni a organi vitali, e dove ora è in prognosi riservata. I medici definiscono le sue condizioni “discrete”, è cosciente, anche se in evidente stato di choc. Rimasta illesa, invece, la compagna della vittima, P.Z., 46 anni, insegnante dell’istituto alberghiero di Polistena, nel reggino, separata dal marito, la quale ha riferito alla polizia che a scappare è stato un “uomo incappucciato, poi scappato”. Sembra che il killer abbia atteso l’arrivo di Arfuso nascosto dietro ad una siepe, vicino alla casa di Arfuso, sulla spiaggia, in località Ciambra, al confine tra i comuni di Palmi e Gioia Tauro. Ha agito mentre la donna era scesa dall’auto per aprire il cancello, quando nella vettura c’erano Arfuso e il bambino. Quattro i colpi, sembra di fucile a pallettoni, esplosi, uno dei quali ha ferito il piccolo. Delle indagini si sta occupando la Squadra Mobile di Reggio Calabria che sta cercando di risalire al movente dell’omicidio. Arfuso, trasferitosi a Parma tre anni fa, aveva piccoli precedenti per ricettazione ma non risultano rapporti con ambienti malavitosi e della ‘Ndrangheta locale. Gli investigatori non escluderebbero nemmeno la pista passionale. Il 43enne aveva una relazione con l’insegnante che, oltre all’11enne ferito, ha altri due figli, nati dal matrimonio con un uomo dal quale aveva chiesto la separazione.

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