Olimpiadi, la Georgia si ritira

di Antonio Taglialatela

Olimpiadi PechinoPECHINO. Il sanguinoso conflitto tra Georgia e Russia coinvolge anche le Olimpiadi. La delegazione di 35 atleti georgiani lascerà Pechino dopo aver manifestato il desiderio di tornare in patria per stare vicino ai loro familiari. Tutti saranno squalificati dal Cio.

“Siamo preoccupatissimi, anche perché mentre il bilancio delle vittime si aggrava, da oltre un’ora non riusciamo a telefonare a casa: le linee sono interrotte e anche i telefonini non funzionano”, ha riferito nel primo pomeriggio Giorgi Tchanishvili, addetto stampa della delegazione georgiana. “Gli atleti, – ha aggiunto – continuano ad allenarsi e oggi hanno anche gareggiato, ma la testa è in Georgia”. Anche se le possibilità di andare avanti nei giochi olimpici erano ormai ridotte (nessuno dei georgiani ha ottenuto risultati di rilievo: sconfitti nel judo e nel beach volley, solo nel tiro con l’arco, con Khatuna Narimanidze, hanno guadagnato un quarto posto valido per la qualificazione) la voglia di continuare l’avventura era tanta. Purtroppo le inquietanti notizie provenienti dalla loro nazione hanno preso il sopravvento. In un comunicato dell’intera delegazione georgiana a Pechino viene denunciata la “deliberata strategia d’aggressione” della Russia e si lancia un appello alla comunità internazionale “affinché dica con chiarezza alla Federazione russa, con la più grande severità, che l’invasione e i bombardamenti di un territorio di uno Stato sovrano è inaccettabile nel XXI secolo e che un simile atto non sarà tollerato”. “Speriamo – conclude la nota – che la colomba che si è levata alla cerimonia di ieri dallo stadio Nido d’uccello si metta in cammino fino al Caucaso, restituendo la pace alla regione”.

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