Rifiuti, la frazione di San Clemente è una perenne discarica

di Redazione

emergenza rifiutiCASERTA. L’associazione Terra Nostra si è posta l’obiettivo di tracciare una carta della devianza ambientale e di segnalare le macroscopiche situazioni di invivibilità.

Dopo l’intervento in località Santa Rosalia che ha avuto il merito di determinare la rimozione della discarica sorta in via Giulia all’altezza della cava Luserta, vuole ripetere l’operazione e, allo scopo, segnala un’altra enorme macchia di sporcizia sorta nel tracciato cittadino. Nella perversa mappa del degrado urbano un primo posto è certamente detenuto dalla frazione di San Clemente. Un quartiere che è all’origine della Caserta storica. Basti pensare che l’abitato contende a Caserta vecchia l’anzianità di insediamento. Oggi malgrado il passato importante questo paesone, inserito nelle 22 frazioni della policentrica Caserta, è un non luogo che si stende intorno a via Galatina. “Sull’area – ha affermato Pasquale Costagliola, presidente di Terra Nostra – purtroppo incombono due cementifici, distanti poche centinaia di metri mentre il paesaggio lunare intorno è caratterizzato dalle cave che scorticano le montagne. Ma San Clemente non è solo inquinamento acustico con il rumore dei frantoi del cementificio Moccia e polluzione dell’aria con i camini dello stesso opificio con la vicina Cementir di Maddaloni. La frazione galatina non si fa mancare niente in ambito di degrado, così in via Chiesa – ha aggiunto – in uno slargo vicino ai binari della ferrovia Caserta-Benevento, a pochi passi dalla Chiesa si erge una discarica vera e propria. Un monumento alla vergogna dove si trovano i residui della civiltà postmoderna, interi pezzi di WC, gomme d’auto, tubi rotti, resti di elettrodomestici e macerie infinite di residui d’edilizia. Tutto questo immenso schifo staziona da mesi a fianco del cementificio, in un quadro di degrado completo con lo sfondo di una cava malefica che sovrasta le case del paese con pareti che sembrano crollare da un momento all’altro senza un simulacro di messa in sicurezza. Le ultime abitazioni della frazione sono peraltro strette tra il passaggio a livello e le cave,manca ogni via alternativa in caso di necessità e con il passaggio a livello chiuso ad intermittenza. In verità c’è una strada già pronta che per arcane ragioni non è percorribile mentre un’altra via è tracciata ma non viene asfaltata dal comune. Terra Nostra – ha concluso Costagliola – ripropone l’istanza di sgombero della discarica al presidente del Consiglio Comunale e nel contempo avvertirà il numero verde della protezione civile. In verità una città normale non dovrebbe avere bisogno di sentinelle ambientali quali noi siamo diventati ma evidentemente i nostri non sono tempi normali.

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