Via Montale scompare dallo stradario cittadino

di Antonio Arduino

Divieto di scarico in Via MontaleAVERSA. Nata come prolungamento di via Giorgio Amendola, Via Montale è stata per anni al centro di polemiche per essere diventata una discarica a cielo aperto.

Al punto da imporre al sindaco Ciaramella di disporne, nel giugno 2007, la chiusura per impedire lo sversamento dei rifiuti. Provvedimento risultato, però, inutile. Tant’è che, su sollecitazione dell’ex candidato sindaco e presidente dell’Associazione Consumatori della provincia di CasertaLello Iorio, il primo cittadino dovette ordinarne la bonificaper poterne permettere di nuovo l’uso. Naturalmente, avendo dovuto mettere mano alle casse comunali per quello che, il 22 agosto 2007, definì “un Via Eugenio Montale dopo la riaperturaintervento di pulizia straordinario, non compreso nel contratto in atto con il consorzio Geo Eco”, per prevenire il ripetersi della cosa, Ciaramella fece appello ai cittadini affinché tutti coloro che avessero visto persone gettare rifiuti fuori dai cassonetti e fuori dagli orari consentiti appuntassero il numero di targa e si rivolgessero ai vigili urbani. Un anno dopo non solo l’accesso alla strada è di nuovo chiuso da manufatti in cemento, diventati sede di appoggio di rifiuti di ogni tipo, ma la strada stessa è chiusa dai due lati da barriere che ne impediscono si la trasformazione in discarica ma anche l’uso, al punto che è scomparsa sia la targa toponomastica che la palina di sostegno.

Insomma via Montale non esiste più. A questo punto, considerando che appena un anno fa l’Amministrazione municipale ha speso denaro pubblico per bonificarla anche se la strada attraversava, e attraversa, un fondo privato è logico ritenere che via Montale debba essere una strada comunale. Se così fosse non si spiega il perché sia stata chiusa. E se così non fosse non si spiega perché un anno fa la bonifica di via Montale sia stata fatta a spese dei cittadini. Non c’è dubbio che anche se privata il sindaco avrebbe comunque potuto disporla ma avrebbe dovuto farla eseguire a spese del proprietario del fondo, lo stesso che – a quanto pare – oggi ha chiuso la strada. Stando alle dichiarazioni rilasciate all’epoca così non è stato ed ora i cittadini al danno del denaro sborsato per fare ripulire una proprietà privata aggiungono la beffa di non poter disporre di una importante arteria di svincolo. Una strada chiusa, anzi cancellata visto che non c’è più la palina, né la targa toponomastica. Povero Montale.

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