Continua la giostra della politica aversana: Di Meo torna in Fi

di Raffaele De Biase

gazebo del partito socialistaAVERSA. Pare sia ufficiale (il condizionale in questa città è sempre d’obbligo) : il commissario cittadino dello SDI Sergio Di Meo ritorna in Forza Italia dopo più di un anno di vacanza trascorso beatamente all’ombra del Partito Socialista.

Ad accoglierlo a braccia aperte ed in attesa di ammazzare l’agnello più grasso, le cui fattezze sono a chi scrive ancora sconosciute, sarà il senatore Pasquale Giuliano circondato dall’intero stato maggiore del partito. Queste le dichiarazioni di Di Meo apparse oggi sulla stampa locale :” Il mio ritorno in Forza Italia è ufficiale.- avrebbe dichiarato Di Meo- Ringrazio sia il consigliere regionale Oliviero che il coordinatore provinciale dello SDI, Mimmo Dell’Aquila che hanno contribuito con i loro consigli a farmi crescere , accogliendomi nello SDI . Tengo a far presente che con lo SDI non c’è stato nessuno screzio ,- precisa- né tanto meno con i suoi massimi esponenti provinciali e regionali che torno a ringraziare, ma non si può ignorare che lo SDI è attualmente un partito in fase di disfacimento se si pensa che alle ultime consultazioni l’obiettivo del 9 % dei voti si è palesato una vera chimera. Voglio evidenziare che il mio ritorno in Forza Italia senza nulla pretendere , sia ben chiaro a tutti , è stato originato solo ed esclusivamente dalla volontà di continuare a fare politica per dare un contributo alla mia città, per la soluzione dei vari problemi, senza dimenticare che se è vero che il primo amore non si scorda mai , per me lo è stato Forza Italia, partito tra l’altro che veramente persegue gli obiettivi della sinistra. Non a caso e concludo sono tantissimi in Forza Italia gli ex socialisti.” Sin qui le dichiarazioni di quello che qualcuno potrà definire il figliuol prodigo di turno e qualcun altro più cattivello l’ennesimo transfuga a cui ci ha abituati la politica nostrana. Un problema che però si pone o, rectius, dovrebbe porsi,(in particolar modo ai sonnolenti dirigenti regionali e nazionali del Partito Socialista) è quello del ruolo di perenne incubatrice che il Partito Socialista ha rivestito negli ultimi anni a vantaggio dei gracili neonati della politica locale rifiutati alla nascita (o poco dopo) in pieno stile spartano. Diverse, infatti, le meteore passate in casa socialista: Mariano D’Amore,Rosario Ippone, Sergio Di Meo. Ci si potrebbe domandare, a questo punto legittimamente, sino a quando durerà l’idillio che vede l’attuale consigliere comunale Amedeo Cecere prima socialista , poi margheritino ed ora di nuovo socialista, militare sotto le insegne del partito del neosegretario Nencini. Staremo a vedere . Intanto, tornando al caso Di Meo ,ci si chiede quali siano stati i motivi che spinsero l’allora forzista a lasciare il partito di Berlsuconi quasi tre anni fa.Perché delle due l’una: o dovevano essere motivi inconsistenti e questo denuncerebbe una superficialità di giudizio che non intendiamo attribuire al commercialista aversano, oppure qualcosa di importante è successo negli ultimi tempi per motivare il ritorno di Sergio Di Meo alla casa madre. Di questo Di Meo non ha parlato, trincerandosi dietro le solite generiche quanto fumose dichiarazioni da ritorno di fiamma che sono rituali in queste circostanze. Comunque, in definitiva ,da rilevare una crescita delle fila dei forzisti ad Aversa nell’ultimo mese . Il solleone ha portato alla causa degli azzurri il consigliere comunale ex “Gruppo delle libertà” Oliva ed appunto l’ex assessore provinciale alla pubblica istruzione Di Meo per la gioia o forse no dei vecchi e nuovi amici di partito.

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