Asl, buco da 5 milioni: la Costantini costretta a “tagliare”

di Antonio Arduino

Antonietta CostantiniAVERSA. Settembre tempo di “saldi” nell’Asl Ce2, guidata dalla manager Antonietta Costantini,che dal primo giorno del mese taglierà uomini, mezzi e servizi per coprire un buco da 5 milioni e 119 mila euro prodotto dalla spesa eccessiva effettuata per il personale nel secondo trimestre 2008.

Una scelta obbligata, si legge in una nota aziendale, per far fronte allo sforamento del 6,7 per cento del tetto fissato dal patto di stabilità che impone “misure inderogabili di contenimento”. Individuate dalla direzione aziendale nella sospensione di ogni forma di autoconvenzionamento, nell’accorpamento dei reparti, nella riduzione dei posti letto, nella riduzione delle sedute operatorie, nella demedicalizzazione delle ambulanze, nella riduzione delle guardie mediche che diventano uniche per aree omogenee.

“In pratica si tratta di un taglio globale dell’assistenza sanitaria quanto a uomini, mezzi e servizi, sia ospedalieri sia territoriali, che dimostra ancora una volta incapacità di programmazione da parte della dirigenza” commenta Salvatore Stabile, segretario provinciale della Fials, sottolineando ancora una volta che si tratta di un “disastro” annunciato. “Denunciato da tempo dal nostro sindacato che – aggiunge – ha chiesto più volte alla dirigenza incontri ad hoc per concertare, come del resto prevede il contratto collettivo nazionale di lavoro, soluzioni capaci di assicurare giusti livelli di assistenza senza perdere d’occhio la spesa”. “Una spesa – continua Stabile – che invece ha superato i tetti fissati e che starebbe ancora salendo , visto che nei corridoi degli uffici direzionali gira voce di un ulteriore sforamento di 2 milioni di euro nei primi due mesi del terzo trimestre 2008”. “Questo – tiene a sottolineare – accade solo perché i vertici dell’Asl hanno effettuato assunzioni e convenzionamenti non applicando i criteri indicati dalla Regione ma unicamente criteri clientelari. Come dimostrano le assunzioni di personale non necessario al funzionamento degli ospedali effettuate senza consultare il sindacato”.

Se così non fosse, secondo l’esponente del sindacato numero uno dell’azienda sanitaria, a fronte di 5 milioni e passa di euro di sforamento nell’Asl Ce2 dovrebbe esserci stato un salto di qualità nell’assistenza. “Un balzo in avanti del quale – riprende Stabile – fino ad oggi non c’è riscontro. Basta pensare alle grosse difficoltà quotidiane a cui deve far fronte il pronto soccorso proprio per mancanza di uomini e mezzi. Alle autoambulanze obsolete di cui dispone il servizio di emergenza. Alla chiusura del complesso operatorio centrale o a quella del reparto di pediatria che è alloggiato in locali “arrangiati” per consentirne la riapertura dopo la chiusura a cui fu obbligato qualche mese fa per motivi igienici”.

“Tutto questo non giustifica uno sforamento di oltre 5 milioni di euro, che vale la pena ricordare sono pari a ben 10 miliardi delle vecchie lire. Sono troppi – conclude il segretario provinciale della Fials – per il tipo di assistenza erogata, ma abbastanza perché il sindacato chieda spiegazioni”.

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