Prevenzione droga e alcool: concluso progetto ‘Compagni di strada’

di Antonio Taglialatela

 SUCCIVO. Il camper dell’unità mobile, con gli operatori di strada dellacooperativa C.S.O.D.U. e dell’associazione Albatros, ha realizzato 150 uscite, …

…80 diurne nelle classi delle scuole superiori ed medie inferiori del territorio: Liceo Pedagogico e Scientifico di Aversa, e nelle medie di Casaluce, Orta di Atella, Succivo e Gricignano, e 70 serali nelle piazze dei vari comuni incontrando e contattando oltre 3700 tra adolescenti, preadolescenti, giovani e adulti (dai 13 ai 20 anni). Questi sono i numeri del progetto che si è concluso, da pochi giorni, il programma di prevenzione delle dipendenze da droga e alcool “Compagni di Strada”, che ha interessato tutti i nove Comuni dell’Ambito C3: Succivo (capofila), Aversa, Orta di Atella, Sant’Arpino, Teverola, Carinaro, Gricignano di Aversa, Cesa e Casaluce.

Il progetto, finanziato dalla Regione Campania – Fondo lotta alla droga, è stato realizzato dalla “Cooperativa Sociale Operatori Dimensione Uomo”, dall’Associazione Centro “La Tenda” onlus, dall’Associazione Albatros, dalla cooperativa sociale “Il Tucano” e dall’Asl Ce2, con la regia dell’Ufficio di Piano dell’Ambito C3. Nelle uscite serali, il camper ha stazionato anche alla Festa Della Tammorra di Carinaro, alla Sagra del Vino Asprinio di Cesa ed alle giornate evento di contrasto alle dipendenze.

Dopo l’iniziale diffidenza dei ragazzi, gli operatori del progetto “Compagni di Strada” sono riusciti a creare “l’aggancio” che ha permesso ai ragazzi di essere liberi di parlare di se stessi, delle proprie paure e anche dei propri desideri. Nelle scuole, un esempio per la creazione dell’aggancio, è stato offerto dall’ascolto di un brano di Robbie Williams che ha dato la possibilità ai singoli di “aprirsi” e condividere vissuti emotivi e bisogni di comunicare,facendo emergere i problemi di solitudine, quelli familiari, il non sentirsi apprezzati dagli insegnanti. La filosofia che ha animato l’equipe del progetto è stata quella di creare un contatto vero con i preadolescenti, gli adolescenti e i giovani del nostro territorio, offrendo informazioni sugli effetti dannosi della droga, attuando un opera di orientamento per la prevenzione al disagio giovanile in generale, partendo dai vissuti personali di ciascuna persona incontrata. Si è puntato molto sulla tecnica della “peer education”, coinvolgendo quei ragazzi che sembrano essere un punto di riferimento in positivo e più saldo rispetto al gruppo di amici che hanno dichiarato (spesso con molta tranquillità e senza nessuna percezione di rischio) di essere fumatori abituali di marijuana e occasionalmente di cocaina. Grazie agli incontri è stato possibile la realizzazione della mappatura dei bisogni e necessità dei giovani, favorendo il potenziamento del lavoro di rete con le Scuole e con i Servizi territoriali.

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