Offese e zuffe in Consiglio: Cantile “disgustato”

di Redazione

Ettore Cantile SAN MARCELLINO (Caserta). L’ex assessore Ettore Cantile si dichiara “disgustato” per il comportamento tenuto dai consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, durante l’ultima seduta del civico consesso.

Riceviamo e pubblichiamo:

Negli ultimi due anni, cioè dalle ultime consultazioni elettorali in cui vinse la lista civica “Uniti per Cambiare” capeggiata dall’avvocato Pasquale Carbone, mi sono recato soltanto due volte presso la sede delle adunanze del Consiglio comunale di San Marcellino per assistere al civico consesso. La prima, l’anno scorso, quando si commemorò la morte dell’ex sindaco Luciano Dongiacomo, e l’ultima, l’altra sera, per assistere all’encomio che l’amministrazione comunale ha dedicato al parroco del paese Don Peppino Esposito, che dopo quasi un ventennio a settembre lascerà la comunità religiosa per essere trasferito alla parrocchia di Caivano.

A dire la verità non soltanto io ma tutto il pubblico presente, che doveva assistere ad una serata di festa per il proprio parroco, ne è uscito disgustato dal basso livello politico e dallo spettacolo che hanno mostrato, non tutti, ma alcuni amministratori comunali. E’ vero che tra gli argomenti all’ordine del giorno c’era l’approvazione del Bilancio, ma i consiglieri sia della maggioranza che dell’opposizione hanno dato una brutta immagine del proprio ruolo istituzionale: parolacce, tentativi di zuffa, gesti alquanto poco corretti, offese personali e molto altro ancora. Tutto condito da un clima di tensione che si respira ogni volta che c’è l’appuntamento per il Consiglio.

Si ha la sensazione che, dopo due anni dal maggio 2006, si è ancora in campagna elettorale. Di problematiche che favoriscono la crescita per il paese se ne discutono sempre di meno, sembra che verso chi interviene per prendere la parola ci sia uno stato di odio e di prevaricazione, rabbia, arroganza, eppure tra gli scanni del civico consesso siede gente preparata, seria, volenterosa. Il pubblico si è allontanato con tanta amarezza, sfiduciato per il clima che si è creato tra maggioranza e opposizione.

Il presidente del consiglio Marcello Roma si è imbattuto in un becco a becco con il capogruppo di minoranza Francesco D’Angiolella, con scambi efferati di battute, senza la benché minima bontà e di rispetto per tutti i presenti. Dalle loro parole poi si è scatenato il putiferio di invettive e di accuse che alla fine non hanno fatto altro che obbligare la minoranza ad abbandonare l’aula. Senza che si potesse consumare la festa di encomio al parroco con serenità e partecipazione di tutti i consiglieri comunali. Un fatto non molto bello per quelli che erano intervenuti proprio per il parroco.

Molti si sono augurati che nel prossimo futuro le cose cambiano e che ci sia più rispetto per quelli che devono amministrare e per quelli che devono controllare: San Marcellino merita ben altro che questo teatrino volgare e misero; al sindaco Carbone il compito di ripristinale un dialogo costruttivo e di instaurare un diverso clima politico in paese, al fine di permettergli di portare avanti il suo programma politico per il quale i cittadini gli hanno dato la fiducia.

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