Violenze Bolzaneto: 15 condanne e 30 assoluzioni

di Angela Oliva

scontri tra Polizia e manifestanti al G8 di GenovaDopo sette anni sono arrivate le sentenze nell’ambito del processo per le violenze commesse nella scuola di Bolzaneto durante il G8 di Genova.

45 gli imputati tra poliziotti, infermieri, medici e guardie penitenziarie con diverse accuse: maltrattamenti, abuso d’ufficio, violenza, abuso d’autorità, falso ideologico e violazione dell’ordinamento penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

Il Presidente del Tribunale Penale di Genova Renato Delucchi ha letto la sentenza: 15 condanne e 30 assoluzioni per un totale di 24 anni di carcere con condanne tra i 5 mesi e i 5 anni. Cifre irrisorie se vengono messe a confronto con i 76 anni, 4 mesi e 20 giorni richiesti dai pm della difesa Patrizia Petruzzello e Vittorio Ranieri Miniati. Il massimo della pena, per abuso d’ufficio, è stato inflitto soltanto all’ispettore di Polizia Penitenziaria Antonio Biagio Gugliotta che era responsabile della sicurezza a Bolzaneto nel periodo del G8. 3 anni e 2 mesi per l’assistente capo della Polizia Luigi Pigozzi, accusato di aver lacerato la mano di uno dei manifestanti. Per Alessandro Perugini, ex vice capo della Digos di Genova, e per il vice-questore Anna Poggi la condanna è stata di 2 anni e 4 mesi ciascuno. 1 anno e 2 mesi per Giacomo Toccafondi, medico coordinatore del servizio sanitario a Bolzaneto. Condannati anche gli ispettori superiori: Daniela Maida (1 anno e 6 mesi) e Antonello Gaetano (1 anno e 3 mesi), gli ispettori della polizia di Stato Matilde Arecco, Natale Parisi, Mario Turco e Paolo Ubaldi (1 anno ciascuno). Poi ancora Barbara Amadei (9 mesi), Alfredo Incoronato (1 anno), Giuliano Patrizi (5 mesi). 10 mesi di reclusione anche per il medico Aldo Amenta. Inoltre è stata sentenziata la responsabilità civile dei Ministri dell’Interno e della Giustizia che dovranno risarcire le parti civili per i danni morali e materiali con somme tra i 2500 e i 15mila euro. Resta da dire che grazie all’indulto e alla prescrizione nessuno dei condannati passerà neppure un giorno rinchiuso in carcere.

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