Veltroni, fischiato dai socialisti, chiede ritiro blocca-processi

di Antonio Taglialatela

Walter VeltroniROMA. Le condizioni per un clima diverso, fatto di dialogo nell’interesse del paese? Si inizi allora a ritirare l’emendamento blocca-processi. E’ questo il pensiero del segretario del Pd, Walter Veltroni, espresso durante l’intervento al congresso nazionale del Partito Socialista a Montecatini Terme.

Una presenza, la sua, che non parsa molto gradita alla platea dei boselliani, molti dei quali hanno apertamente contestato l’ex sindaco di Roma con dei fischi. Segno che i socialisti non hanno ancora digerito la scelta di Veltroni di “sbarazzarsi” del loro partito alle ultime elezioni politiche, quando rifiuto l’apparentamento, contribuendone alla “cancellazione” dal Parlamento per non aver raggiunto il quorum. “Non mi aspettavo applausi, c’è stato uno strappo che però è il passato. Sono venuto per dialogare nel rispetto dell’autonomia e dell’identità. Avrei potuto mandare qualcun altro, ma sono venuto personalmente per aprire il dialogo”, ha detto Veltroni cercando di non dare molto peso alla contestazione. La dirigenza del partito, comunque, ha cercato di limitare l’episodio: “I socialisti non accolgono gli ospiti in questa maniera”.

Parlando poi con i cronisti ha affrontato il tema della giustizia, sostenendo che esiste da anni un “clima ostile” nel Paese, “alimentato quando si dicono le cose sui magistrati dette ieri”. Qui il riferimento al premier Silvio Berlusconi, che ha accusato i magistrati di “gettare fango” sulla sua persona. “Noi abbiamo fatto uno sforzo per portare l’Italia fuori dal passato – ha spiegato Veltroni – ma ci sono invece coloro che la vogliono tenere inchiodata ad un tempo che invece dovrebbe proprio essere considerato passato”. In quest’ottica, dunque, per il segretario del Pd sarebbe auspicabile il ritiro della contestata norma sullo stop ai processi definiti “non urgenti”, da molti ritenuta una norma “ad personam” da applicare anche al caso Mills, che vede tra gli imputati proprio Berlusconi. “Mi aspetto da parte del governo – ha concluso Veltroni – il ritiro dell’emendamento che avrebbe degli effetti devastanti su tanti processi che riguardano la sicurezza dei cittadini. Se il ritiro dell’emendamento dovesse avvenire, come mi pare che si inizi a discutere all’interno della maggioranza, è chiaro che questo contribuirebbe a creare un clima diverso”.

La replica di Berlusconi arriva quasi in contemporanea, dal Giappone, dove il presidente del Consiglio partecipa al vertice del G8. “Sono altri che soffiano sul fuoco. L’opposizione ormai è su una linea giustizialista, e la lasciamo lì. Sono tornati indietro di molti anni…”, ha detto il premier, dichiarandosi “tranquillo” e intenzionato, assieme al suo esecutivo, a “continuare a lavorare”.

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