Dossier Tavaroli, solidarietà della Camera a Fassino

di Angela Oliva

Piero FassinoROMA. I deputati di maggioranza ed opposizione hanno espresso, all’unanimità, la loro solidarietà nei confronti del collega Piero Fassino accusato da Giuliano Tavaroli di aver riscosso presunte tangenti ed aver occultato il ricavato in ipotetici conti bancari a Londra.

Un applauso bipartisan di tutta l’aula di Montecitorio che ha commosso l’ex segretario dei Ds che, con voce leggermente tremula, ha affermato: Ringrazio i colleghi che mi hanno manifestato solidarietà, il presidente Soro, i presidenti Fini e Schifani, il presidente Napolitano e i tanti esponenti politici che mi hanno voluto manifestare amicizia, solidarietà e affetto”. Fassino ha, inoltre, aggiunto: “Questo episodio, che spero sarà archiviato molto rapidamente indica la necessità che tutti coloro che si occupano di politica e chi produce informazione, ispiri i propri comportamenti al principio della responsabilità. Una società riesce a mantenere la sua unità e convivenza civile solo se c’è la consapevolezza che la propria azione si basa sulla responsabilità verso se stesso, verso gli altri e verso la società in cui vive”. L’esponente del Pd ha annunciato che querelerà sia l’ex capo della sicurezza di Telecom per le affermazioni infamanti nei suoi confronti, rilasciate in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’, sia il giornalista che ha firmato l’intervista: Non conosco i fratelli Magnoni. Non ho mai avuto firme su conti esteri né a Londra, né altrove. Non so neanche cosa sia l’Oak Fund. Quell’intervista è inventata di sana pianta – aggiunge Fassino – l’affermazione secondo cui non meglio precisate tangenti sarebbero approdate a Londra nel conto dell’Oak Fund a cui erano interessati i fratelli Magnoni e dove avevano la firma Nicola Rossi e Piero Fassino”.

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