Dopo 4 giorni di detenzione Del Turco incontra i figli

di Redazione

Ottaviano Del TurcoSULMONA. All’ex governatore della Regione Abruzzo, dopo quattro giorni di detenzione nelle carceri di Sulmona, accusato per lo scandalo sanità, hanno fatto visita i suoi due figli, Diego e Manuela.

Al termine del colloquio, durato circa due ore, c’erano tantissimi giornalisti che attendevano di fare diverse domande ai due figli di Ottaviano Del Turco. “E’ stato un incontro tranquillo, ho portato libri e materiale per disegnare; come sapete mio padre è un pittore”, ha dichiarato Guido all’uscita dal penitenziario. “Questo non è un carcere maledetto, come è stato sempre descritto”, ha sottolineato il figlio del presidente dimissionario. “Questo penitenziario ha una fama maledetta – ha proseguito – perché negli anni sono avvenuti episodi spiacevoli, brutti. Mio padre ha trovato un penitenziario pulito, con il personale addetto che è superprofessionale non solo con lui, ma con tutti i detenuti, che qui stanno bene”. Alla domanda dei giornalisti su un presunto trasferimento del padre in un altro carcere, Guido ha così risposto: “Preferirebbe restare qui”. “Mio padre – ha continuato il figlio dell’ex governatore – mi ha detto ‘qui mi sono ambientato, leggo tantissimo’, ha già letto quattro libri; ma non chiedetemi i titoli. Gli ho chiesto papà, come stai qui dentro?, e lui mi ha risposto che, compatibilmente con il fatto che non sta a casa, sta bene. È chiaro che l’alternativa migliore sarebbe stare a casa. Ci tornerà presto”. “Ci siamo detti tantissime cose, non abbiamo versato una lacrima perché noi famigliari lo conosciamo e siamo assolutamente sicuri che nostro padre sia innocente. Siamo tranquilli e fiduciosi del lavoro della magistratura, i nostri avvocati stanno facendo il loro lavoro. State leggendo anche voi le carte, – ha aggiunto – le state analizzando come sto facendo io. Dalla lettura di queste carte e da quello che dicono le persone coinvolte non c’è assolutamente nulla. Non sono stati trovati riscontri, sarà mio a padre a parlarne con il suo avvocato, non lo chiedete a me perché a difenderlo è l’avvocato”. Guido ha infine voluto precisare che le dimissioni del padre da presidente della Regione “non erano un atto doluto ma si è trattato di un gesto di grande dignità”.

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