Berlusconi: “Dialogo non indispensabile, l’Italia è con me&quot

di Antonio Taglialatela

Silvio Berlusconi PARIGI. Dal vertice Euromed di Parigi, Silvio Berlusconi parla chiaro in merito ai rapporti con l’opposizione: “Dialogo solo con chi è responsabile. Altrimenti meglio lasciar perdere. Con questa opposizione mi sembra difficile”.

Insomma, il premier va avanti per la sua strada, lasciandosi dietro anche il monito a “riallacciare il dialogo con la sinistra” lanciato dal leader della Lega Umberto Bossi. “Il dialogo è sempre il benvenuto, – commenta il presidente del Consiglio – ma se dall’altra parte ci sono comportamenti tali per cui gli interlocutori si comportano in una certa maniera è difficile tenerlo vivo. Se ci sono persone responsabili per dialogare – continua – io sono felice, ma se c’è un altro tipo di opposizione è meglio non dialogare. Noi andremo avanti con la massima serenità di spirito. Governare significa decidere sulle leggi e anche per la legge costituzionale”. Anche perché, sottolinea Berlusconi, “la stragrande maggioranza degli italiani è con me”. “Visti i signori dell’opposizione – ha concluso il Cavaliere – posso dirvi che sono determinatissimo a fare per intero il mio lavoro a cambiare il nostro paese e a portare a vivere gli italiani in una piena democrazia e non in un paese a libertà vigilata”.

Il primo commento a queste parole arriva da Massimo D’Alema: “Le riforme servono ma riavviare il dialogo dipende prima di tutto dalla maggioranza, che con arroganza ha compiuto uno strappo sulla giustizia”, ha dichiarato l’esponente del Pd riferendosi al lodo Alfano, ribattezzato “il blocca-processi”. Di ieri le dichiarazioni di Antonio Di Pietro, che avvertiva gli (ex)alleati del Pd: “Non facciamoci sbranare, niente dialogo con Berlusconi”.

Ai cronisti presenti all’Euromed, il premier italiano ha anche parlato del rialzo del prezzo del petrolio: “I Paesi consumatori devono incontrarsi al più presto, magari a Londra, per trovare un accordo sul prezzo massimo del petrolio che non può essere superato: in alternativa, serve un massiccio programma di costruzioni di centrali nucleari”.

E sul processo di pace tra Israele e Palestina ha rievocato la sua vicinanza al defunto leader palestinese Arafat (“Da privato ebbi a sostenere, anche economicamente, Arafat quando Craxi riteneva che fosse un protagonista del processo di pace”), nonché la sua grande amicizia con gli israeliani, affermando che avrebbe voluto vedere il loro ingresso nell’Unione Europea. Pur ritenendola “una brutta gatta da pelare”, Berlusconi è convinto che la pace in medi oriente sia vicina, grazie agli sforzi di Olmert e Abu Mazen. Infine, il Cavaliere ha annunciato “pieno sostegno” dell’Italia all’ingresso della Turchia nella Ue.

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