23 luglio 1904, a Saint Louis si brevetta il cono gelato

di Redazione

gelatoAccadde Oggi. Siamo alle solite anche sul cono gelato, la fragrante cialda di wafer che sostiene le “palle” di gelato. La paternità è di dubbia natura, ma anche stavolta gli italiani fanno la loro bella parte.

Di certo, lasciando da parte quello che avveniva alla corte di Caterina dei Medici e nella vicina Francia, dove già pare esistessero dei supporti per il freddo dolce, un primo brevetto viene registrato (numero 746971) a New York City il 13 dicembre del 1903 dall’italiano Italo Marchioni. Nella sua gelateria si serviva il gelato nei bicchieri di vetro, ma le perdite erano enormi e Marchioni studiò un primo cono. Ma una analoga cosa capita il 23 luglio del 1904 a Saint Louis, nel Missouri, qui un pasticciere siriano, Ernst Hamwi, intento a lavorare la “zalabia calda”, una panna croccante di sciroppo, cotta in una pressa bollente per wafer, viene in soccorso dei suoi amici pasticcieri che stanno distribuendo gelato e che hanno finito i bicchieri, arrotola la cialda e la passa agli amici. L’idea, poi, diventa brevetto. Nel 1921, sempre in America, a Portland, nell’Oregon, Frederick Bruckman brevetta una macchina per arrotolare coni da gelato, forma una piccola compagnia che poi vende alla Nabisco. Bisogna attendere il 1959, allorché a Napoli, un certo signor Sica perfeziona un processo per cui il wafer viene isolato nella parte interna con uno strato di olio, zucchero e cioccolato, capace di non far inumidire il cono. Nel 1960 Sica brevetta la sua invenzione con il nome di “cornetto”. Agli inizi sarà vita difficile, ma la Univer acquista il brevetto e da allora il cornetto diventa l’imperatore del cono gelato.

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