Riccò: “Ho fatto uso di epo”

di Angela Oliva

Riccardo RiccòArriva oggi il mea culpa del ciclista Riccardo Riccò, escluso dal Tour de France perché positivo all’Epo.

L’atleta emiliano davanti alla Procura antidoping del Coni ha ammesso le proprie colpe confessando di aver fatto uso di un epo di terza generazione, conosciuto con il nome di ‘cera’: Ho assunto la sostanza, che tutti conoscete, prima di partire per il Tour. Dopo il Giro d’Italia – ha spiegato – ero stanco di testa e fisicamente. E ho preso questa sostanza. E’ stato un errore di gioventù. Ma al Giro ero pulito. Poi il mercoledì prima di partire… Non posso dire però, perché c’è un procedimento in atto, dove me la sono procurata. Ho trovato delle informazioni su internet. Sappiamo benissimo come. Ma non mi ha consigliato nessuno. Se l’ho presa ero convinto di non rischiare, ovviamente… Perchè l’ho fatto? Per il fascino del Tour, volevo fare bella figura anche lì”.

Ingenuità che gli è costata cara, l’intera squadra “Saunier Duval” è stata esclusa dalla gara ciclistica francese e, dopo lo scandalo, lo stesso Riccò è stato licenziato: Ho un pensiero per la mia squadra, per chi lavora grazie ai nostri risultati e per i miei compagni che hanno dovuto lasciare il Tour. A loro vanno le mie scuse. Il ciclista che, dopo la scoperta della positività, ha passato anche una notte in galera in Francia ha poi continuato: Durante la corsa ho fatto un sacco di controlli: due sono risultati positivi, ma tutti avrebbero dovuto essere positivi… Evidentemente il metodo nonè buono al 100 per cento perché il prodotto dura un mese. Davanti alla polizia francese, però, non ho ammesso nulla. Lì ho passato una notte in galera, ero frastornato”.

Riccò è un fiume in piena quando, dopo l’interrogatorio, incontra i giornalisti e assumendosi tutte le colpe chiede scusa: “Avere ammesso adesso i miei sbagli penso comunque sia un bel gesto, mi spiace però per i miei tifosi per i quali adesso non sono più un modello. Adesso sono un modello sbagliato. Il messaggio che voglio mandare a chi crede in me, però,è che prima del Tour ho sempre vinto con le mie gambe”.

Infine, inevitabilmente, arriva la domanda su suo ipotetico ritorno in bici, domanda a cui Riccò risponde categorico: “Adesso non ho voglia di tornare in bici, vedremo più avanti. Adesso mi riposerò qualche giorno con la mia fidanzata, ho bisogno di staccare mentalmente, e poi lavorerò con mio padre. Non abbandonerò del tutto la bicicletta perchéè una passione, ma un contoè andare in bici e un conto è farlo pensando poi di correre. Non so se poi tornerò alle gare, ora di certo non ne ho voglia. Comunque molti grandi campioni prima di me hanno sbagliato e quando sono tornati sono stati accolti bene”.

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