Solo ditte napoletane per l’isola ecologica: è protesta

di Redazione

Municipio di CasaluceCASALUCE. Discriminazione. Eccola la parola, dai toni particolarmente forti, pronunciata in questi giorni dagli imprenditori edili di Casaluce, intenzionati a manifestare senza mezzi termini il proprio disappunto sull’esclusione dai lavori per la realizzazione dell’isola ecologica.

Un’opera di 145mila euro, finanziata dalla Regione, che dovrà sorgere in prossimità del campo sportivo, nella zona che conduce ai Regi lagni. Il pomo della discordia fra la triade prefettizia e la classe imprenditoriale locale nasce perché la partecipazione all’iter per l’affidamento dell’appalto è stata estesa soltanto a trenta ditte della provincia di Napoli. Solo due fra quelle invitate si sono presentate all’incontro fissato con il responsabile dell’ufficio tecnico, che ha, tra l’altro, recentemente lasciato l’incarico. Completamente escluse le imprese dell’hinterland aversano e di tutta la provincia di Caserta. “Non ci sembra giusto agire facendo prevalere il pregiudizio – commenta il coordinatore del Movimento civico per Casaluce Pasquale Messinaci sono sul nostro territorio numerosi imprenditori che agiscono in piena legalità e trasparenza. Escluderli è stato gravissimo”. Getta acqua sul fuoco il commissario straordinario Nicola Auricchio il quale, pur rendendosi conto del malcontento suscitato, attribuisce ogni responsabilità a scelte di mera natura tecnica probabilmente orientatasi verso ditte del Napoletano solo per un caso. Dunque nessuna imposizione di parte. Ma i professionisti del settore, ingegneri, architetti e costruttori, non ci stanno. “Lavoriamo onestamente – si lamenta un tecnico casalucese a nome di tutta la categoria – e quanto è stato compiuto rappresenta sicuramente un’offesa alla nostra professionalità”.

da Il Mattino, martedì 29.07.08 (di Alessandra Tommasino)

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