Omicidio Granata, si costituisce secondo estorsore

di Redazione

Giuseppe GagliardiCASAL DI PRINCIPE. Si costituisce Giuseppe Gagliardi, il secondo estorsore di Raffaele Granata, padre del sindaco di Calvizzano (Napoli), ucciso lo scorso 11 luglio a Marina di Varcaturo, sul litorale domizio, tra il napoletano e il casertano, dove gestiva il lido balneare “La Fiorente”.

Due giorni prima dell’agguato mortale, Granata aveva ricevuto la visita di due emissari della camorra che gli avevano imposto il pagamento di una tangente a favore degli “amici di Castelvolturno”. Uno degli estorsori, Luigi Ferrillo, si era già costituito presso i carabinieri di Mondragone. Ieri, in serata, si è presentato anche l’altro ricercato, Giuseppe Gagliardi, accompagnato dal suo avvocato presso la caserma del comando provinciale di Caserta.

Alessandro CirilloGiuseppe SetolaGli investigatori non escludono che il delitto Granata sia stato ordinato dallo stesso gruppo di fuoco del clan dei Casalesi capeggiato dai due latitanti Alessandro Cirillo, detto “‘o Sergente”, e Giuseppe Setola. Gruppo, di estrazione “bidognettiana”, ritenuto responsabile di omicidi e ferimenti avvenuti negli ultimi mesi nell’agro aversano e sul litorale domizio. Quelli dell’imprenditore Michele Orsi, operante nel ramo dello smaltimento rifiuti, che con le sue rivelazioni aveva contributo ad alcun inchieste giudiziarie, ucciso lo scorso 1 giugno a Casal di Principe, nei pressi della sua abitazione; di Domenico Noviello, originario di Casal di Principe e titolare di un’autoscuola a Castelvolturno, ucciso il 15 maggio a Baia Verde (frazione di Castelvolturno) per aver denunciato i suoi estorsori; quello di Umberto Bidonetti, padre di Domenico Bidognetti, alias “Bruttaccione”, collaboratore di giustizia e cugino del boss Francesco Bidognetti alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”; e il tentato omicidio di Francesca Carrino, nipote 25enne della pentita Anna Carrino, ex compagna del boss Francesco, la quale aveva lanciato in tv un appello contro la camorra.

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