Formaggi avariati, l’ira della Ugl Campania

di Redazione

Ferdinando PalumboNAPOLI. “Per mesi interi, a causa della emergenza rifiuti, l’agroalimentare della Campania è stato posto in Italia ed all’Estero alla pubblica gogna: la stampa, le istituzioni, e le associazioni di ogni genere non risparmiavano bordate ai nostri prodotti, i comunicati stampa dei consorzi di tutela assomigliavano a bollettini di guerra.

In alcune parti del nostro paese si specificava che la mozzarella che veniva venduta era prodotta in Puglia piuttosto che nel Lazio, la Corea del Sud bloccava le importazioni e molte nazioni europee si apprestavano a fare altrettanto. Oggi scopriamo che in altre parti del paese e dell’Europa venivano posti in vendita formaggi nei quali il latte non era considerato ingrediente fondamentale, veniva infatti surrogato con vermi, escrementi di topi, residui di plastica tritata, pezzi di ferro, muffe ed inchiostri vari”.

Questa la prima reazione del dirigente Regionale della Ugl Campania, Ferdinando Palumbo, alla notizia delle sofisticazioni dei formaggi pubblicata dal giornale Repubblica.

“Le analisi condotte sui nostri prodotti – ha specificato il sindacalista – hanno dimostrato che l’incubo diossina rappresentava soltanto una psicosi collettiva, eppure la Campania ha dovuto subire un danno d’immagine inestimabile. Non siamo certo armati da spirito di rivalsa, né ci abbandoniamo a campanilismi inutili, ci dispiace però constatare che, se fossero confermate le notizie fornite dalla stampa, alcune affermate aziende del settore lattiero-caseario in Italia ed all’estero si siano rese complici di questa truffa. Sarebbe interessante visionare le relazioni tecniche dei responsabili al controllo qualità delle aziende, e sarebbe anche interessante cosa pensano al riguardo quei commissari europei sempre pronti a sparare sulla nostra regione, gli stessi per intenderci che negli ultimi mesi hanno attentato alla nostra pesca, al nostro tabacco, ai nostri vini pregiati ed alla nostra cioccolata”.

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