Castelvolturno, LiberaMente: “Il Pd venuto meno al confronto”

di Redazione

LiberaMenteCASTELVOLTURNO (Caserta). Molte le considerazioni da fare sulla scorta dei fatti emersi in occasione dell’ultimo Consiglio comunale per l’associazione “LiberaMente” di Castel Volturno.

“L’assetto politico attuale – si legge in una nota – è il triste risultato degli interessi e delle pressioni, nascosti dietro l’argomentazione dell’identità e dell’appartenenza ad un Centrosinistra mai nato, che tutto perdona in nome dell’unità e del mantenimento del potere. Il Pd, coi suoi tre consiglieri, per mesi ha criticato, fatto proclami e denunce, e poi, nel momento topico del confronto politico, è venuto meno alle proprie parole. Perché ha avuto il proprio contentino. Finalmente ha potuto metter le mani sopra quegl’atti che mancavano al proprio controllo. La politica castellana è una continua spartizione di atti pubblici, come se il Puc riguardasse soltanto chi lo redige, non già il paese intero per cui è redatto. Questi partiti rappresentano solo gli uomini che li guidano: non si mettono in discussione i contenuti, bensì sul piatto della bilancia politica ci sono le poltrone: ognuno vuole qualcosa, deve controllare, rimodulare, riscrivere in nome del principio ‘ora tocca a me’; come se poi non si sapesse già da prima il perché di certe operazioni, e i fini per i quali sono state realizzate. Questa amministrazione vivrà per altri due anni ancora, due anni di malgoverno che si aggiungono al silenzio amministrativo dei precedenti tre, tre anni che hanno visto aumentare solo il potere dei consiglieri, veri aghi della bilancia, che oggi possono permettersi di ricattare politicamente l’amministrazione, altrimenti si vota contro. Prima di vincere le elezioni, bisognerebbe capire se si è in grado di governare. Quest’amministrazione finora ha saputo solo vincere: non ha imparato né imparerà mai a governare. Non da meno è l’opposizione, meno qualcuno, che resta in aula solo quando gli argomenti sono di proprio gradimento. No, ogni argomento è anche una vostra responsabilità. Alla fine, chi pagherà questo generale fallimento? La città di Castel Volturno, ovviamente”.

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