Anziana scippata batte la testa a terra

di Nicola Rosselli

 TEVEROLA. Batte la testa a terra mentre si oppone ad un tentativo di scippo nei pressi della propria abitazione, ed ora è ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa.

Protagonista e vittima di questo ennesimo caso di micro criminalità, sempre all’ordine del giorno nell’agro aversano, S.D.M., una pensionata di 69 anni, di Teverola. Secondo una prima ricostruzione operata dagli agenti del commissariato di Aversa, diretti da Antonio Sferragatta, intorno alle 12,30, di venerdì, la donna stava facendo ritorno alla propria abitazione di via Bolzano a Teverola, dopo aver fatto la spesa. Ad un tratto, senza nemmeno accorgersi della vicinanza di qualcuno, si è sentita strattonare la borsa che aveva a tracolla. Da dietro erano giunti due giovani, a volto scoperto, a bordo di una moto di grossa cilindrata, che tentavano di portarle via la borsa che, tra l’altro, conteneva solo poche decine di euro e qualche effetto personale. La cinghia della borsa, però, non ha ceduto e nel vano tentativo di strappargliela dalla spalla, i due malviventi hanno trascinato a terra l’anziana donna. La malcapitata, nella caduta, batteva la testa a terra sotto shock e con il capo sanguinante. Intanto, le grida della vittima richiamavano l’attenzione di altri passanti e di abitanti delle case vicine, costringendo i due scippatori a fuggire e a far perdere le proprie tracce, per timore di finire intrappolati dalla gente, come avvenuto spesso nel recente passato. A soccorrere la donna alcuni parenti che avevano udito le sue grida dall’abitazione che aveva quasi raggiunto. Trasportata al vicino nosocomio aversano, i sanitari del pronto soccorso hanno riscontrato aS.D.M. una profonda ferita alla testa ed hanno ritenuto opportuno disporne il ricovero trattenendola sotto osservazione con prognosi riservata per le 24 ore successive. I poliziotti aversani che indagano sull’episodio ipotizzano che i due giovani scippatori, avendo agito a volto scoperto, non siano della zona, ma provengano dall’hinterland settentrionale della provincia di Napoli, zona facilmente raggiungibile grazie alle superstrade, che hanno fatto eleggere quale teatro di furti e rapine l’agro aversano.

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