Fare Ambiente: “Differenziata dovere civico”

di Redazione

Fare AmbienteCAPODRISE. Il prossimo 18 giugno si terrà a Roma, in piazza Nazionale, l’assemblea nazionale programmatica di “Fare Ambiente” Movimento Ecologista Europeo, …

…a cui parteciperanno parlamentari, europarlamentari di vari schieramenti e ministri, per programmare le attività del Movimento su tutto il territorio nazionale e per analizzare la campagna tesseramento che a tutt’oggi si sta svolgendo in tutti i Comuni in cui Fare Ambiente è presente con i suoi laboratori. Anche a Capodrise, il Movimento sta raccogliendo le adesioni di amici e simpatizzanti, tutti uniti da un unico comune denominatore, ovvero quello di vivere in un ambiente più salubre e più vivibile per noi e per le future generazioni con il “realismo del Fare e l’ottimismo della Ragione”.

Relativamente alla situazione cittadina – spiega Sossio Colella, referente territoriale del Movimento – và detto che, nonostante l’attuale raccolta dei rifiuti “tal quale” che vediamo in questi giorni, manca ad oggi un adeguato piano di raccolta differenziata che consenta di affrontare, senza difficoltà, la situazione emergenziale ancora in atto. Una situazione, quella attuale, che poteva essere gestita con un piano efficiente di raccolta “porta a porta”, così come è stato programmato e preannunciato dalla stessa Amministrazione comunale anche nel convegno organizzato dall’Associazione Don Sturzo, in collaborazione con Fare Ambiente, nel dicembre del 2007. Del resto anche gli altri comuni a noi limitrofi, come Curti, Recale, Casagiove, Macerata Campania, ecc., sicuramente più virtuosi di noi, stanno dando prova che “la porta a porta” può essere una realtà facilmente attuabile con un pò di impegno e volontà politica. Inoltre, come è noto, la normativa ambientale attribuisce ai comuni la competenza in materia di raccolta dei rifiuti da avviare attraverso il sistema della raccolta differenziata che rappresenta l’unica soluzione immediata all’annoso problema della crisi dei rifiuti. Le amministrazioni locali, ovvero i comuni, che rappresentano gli attori istituzionali più vicini ai cittadini, hanno il dovere di contribuire attivamente attraverso l’elaborazione del piano della raccolta differenziata. Alla deresponsabilizzazione degli enti locali, maturata in questi anni, deve seguire l’assunzione di responsabilità dei politici, degli amministratori e dei cittadini. A ciò va aggiunto che il decreto legge n. 90 del 2008, c.d. Decreto Rifiuti, varato dal governo Berlusconi, ha previsto che i comuni della regione Campania devono raggiungere l’obiettivo minimo di raccolta differenziata pari al 25 per cento dei rifiuti urbani prodotti entro il 31 dicembre 2008, il 35 per cento entro il 31 dicembre 2009 e il 50 per cento entro il 31 dicembre 2010. La raccolta differenziata, specie quella porta a porta, rappresenta un punto di partenza importante per avviare la successione dal regime commissariale a quello ordinario della raccolta dei rifiuti. Inoltre, il medesimo d.l. n. 90 del 2008 ha sciolto definitivamente i Consorzi di raccolta dei rifiuti, pertanto la situazione, attuale e futura, della raccolta nel nostro Comune è ancora dubbia e incerta. Quindi, l’auspicio di “Fare Ambiente”, che in questi giorni formerà il direttivo cittadino, è che l’Amministrazione comunale possa attuare al più presto un efficace ed efficiente piano di raccolta differenziata porta a porta così come nelle altre realtà comunali”.

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