Reggio Calabria, peggiora il bimbo ferito durante recita

di Antonio Taglialatela

 REGGIO CALABRIA. Peggiorano, purtroppo, le condizioni del bimbo di tre anni ferito alla testa venerdì scorso da un proiettile vagante a Melito di Porto Salvo.

Il piccolo, che si trova in coma farmacologico, è stato trasferito dagli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria al “Bambin Gesù” di Roma dopo che i medici calabresi gli hanno diagnosticato una ischemia cerebrale, per la quale rischia seri danni al cervello. Il Bambin Gesù, per la specifica competenza pediatrica, offre la migliore assistenza al bambino. Ora i medici dell’ospedale romano, dove è giunto ieri pomeriggio con un volo dell’Aeronautica militare, dovranno decidere se sottoporlo ad un intervento chirurgico per eliminare l’ischemia, dopodiché si vedrà se operarlo nuovamente per rimuovere la pallottola che è ancora conficcata nella nuca.

Intanto, proseguono le indagini dei carabinieri sull’agguato in cui è rimasto ferito il bimbo. Agguato che aveva come obiettivo il cinquantenne pregiudicato Francesco Borrello che stava passeggiando in bicicletta nella piazza di Melito nel momento in cui il piccolo stava recitando sul palco per una manifestazione di fine anno scolastico. Due uomini, in sella ad una moto, con il volto coperto da casco, si sono avvicinati a Borrello, il quale si è difeso scagliandogli contro la bicicletta. I sicari hanno sparato: Borrello è rimasto ferito ad un polpaccio, mentre un proiettile, di rimbalzo, ha colpito il bambino.

Sul posto i carabinieri hanno ritrovato l’arma, una pistola calibro 7,65 caduta di mano ad uno dei killer. Ha il numero di matricola cancellato. Si sta tentando di accertarne la provenienza e verificare se sia stata usata in passato per altri delitti, compresa la sparatoria che il 3 aprile 2004 vide coinvolto lo stesso Borrello, fuori ad una sala giochi di sua proprietà, in cui morirono due giovani: Santo Carmelo Zampaglione, di 25 anni, e Giulio Verderame, di 24. In primo grado Borrello fu condannato dal gup, col rito abbreviato, a 16 anni di reclusione. La Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, in secondo grado, modificò il reato in eccesso colposo di legittima difesa, riducendo la pena a tre anni e quattro mesi. L’uomo era stato scarcerato cinque mesi fa. Gli inquirenti, infatti, non escludono che il tentato omicidio di venerdì sera sia da collegare ad una vendetta per quell’episodio.

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