Palamara (Anm) boccia reato clandestinità e ‘superprocura’

di Antonio Taglialatela

Luca PalamaraROMA. Non si placa la polemica sul reato di immigrazione clandestina contenuto nel ddl del governo in attesa di approvazione da parte del Parlamento.

L’introduzione del reato, che prevede una pensa fino a quattro anni di reclusione e l’arresto obbligatorio in caso di flagranza, secondo il presidente dell’Anm – Associazione nazionale magistrati – Luca Palamara, provocherà “gravissime e disfunzioni per il sistema giudiziario e per il sistema carcerario”. Giudizio pronunciato nel corso della relazione di apertura del 29esimo congresso dell’Anm. “Nei piccoli uffici dell’Italia meridionale, maggiormente esposti al fenomeno degli ingressi illegali, sarebbe praticamente impossibile celebrare ogni giorno centinaia di udienze di convalida dell’arresto e processi per direttissima”, ha commentato Palamara, per il quale, dunque, il reato proposto non avrebbe “alcun beneficio in termini di effettività delle espulsioni e riduzione del fenomeno dell’immigrazione clandestina”. Il presidente del sindacato delle toghe si mostra preoccupato anche sull’aggravante prevista per i clandestini nel decreto sicurezza, già operativo. “L’aumento della pena, – spiega – esclusivamente in ragione della condizione soggettiva del colpevole, determinerebbe un’incompatibilità con il principio di uguaglianza”.

Angelino AlfanoDi diverso parere il ministro della Giustizia Angelino Alfano: “Il reato di immigrazione clandestina esiste in numerose legislazioni occidentali e non ha creato guasti”, ha replicato dal Lussemburgo.

Palamara, continuando il suo intervento, ha ritenuto che la reale priorità per la giustizia italiana è “intervenire sulla durata dei processi” e porre fine ai “contrasti tra la politica e la magistratura”, per “ridare efficienza e credibilità” al settore.

Critiche anche alla superprocura per reati ambientali istituita a Napoli dal governo per gestire, dal punto di vista giudiziario, l’emergenza rifiuti in Campania. “Ci domandiamo – si è chiesto Palamara – se la previsione di un accentramento di competenza per tutta la regione sulla procura di Napoli e di un giudice collegiale per le misure cautelari solo per la regione Campania e per un tempo limitato possa determinare la costituzione di un giudice straordinario non consentito dal nostro ordinamento”.

Presente al congresso delle toghe c’era anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che si è detto “perplesso” sull’iniziativa “di singoli o gruppi di magistrati che al di fuori dei meccanismi processuali consentiti ritengono di sindacare la costituzionalità o meno di una o più norme di legge”. Alemanno, però, ha manifestato “il dovuto apprezzamento all’associazione nazionale magistrati che ha accolto positivamente le modifiche normative del processo penale contenute nel decreto legge sulla sicurezza”.

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