Nuovo attacco alla magistratura, Berlusconi fischiato

di Angela Oliva

Silvio BerlusconiROMA. Dall’assemblea nazionale della Confesercenti il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna ad attaccare la magistratura italiana.

Il premier ha iniziato il suo discorso con i saluti ed i complementi al presidente dell’organizzazione Marco Venturi e con la promessa di interessarsi alle problematiche sollevate dalla Confesercenti. Le parole di Berlusconi sono state accolte con applausi e ovazioni dalla platea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. L’intervento del presidente è proseguito con i ricordi personali raccontando di non aver dormito per cercare una soluzione ai problemi che affliggono il Paese, inoltre, ha rammentato di aver passato molti sabato mattina a fare visita ai suoi dipendenti che erano malati; oggi invece ha detto di passare i sabato mattina a studiare i dossier legali. Da questo punto del discorso è iniziato l’attacco ai magistrati italiani che ha definito la Walter Veltroni“metastasi” del Paese: Sono costretto ogni sabato mattina a preparare con i miei legali udienze in cui sono oggetto dell’attenzione dei pm o giudici politicizzati che sono la metastasi della democrazia. Dal ’94 al 2006 sono stati 789 i pm e i magistrati interessati a sovvertire il voto degli italiani: ci sono riusciti nel ’94, non ci riusciranno in questa presente situazione. – continua il premier – Vogliono impedirmi di governare. I cittadini hanno il diritto di vedere governare chi hanno deciso, tramite libere elezioni, di scegliere per la guida del Paese. La platea dell’Auditorium allibita dalle parole di Berlusconi risponde con fischi e proteste ma il presidente del Consiglio non si scompone e risponde: “Mi avete invitato voi! Mi indigna quando qualcuno si lascia trasportare dall’ala giustizialista della magistratura, ho anche fiducia nella magistratura, ma dopo un calvario simile in me c’è indignazione. La democrazia è a rischio poiché sono folli le accuse provenienti dai giudici nei miei confronti. Il mio interesse sarebbe stato quello di godermi i soldi che mi sono meritatamente conquistato, invece di fare i conti con un ordine dello Stato che pretende di cambiare chi è al governo. – e conclude con conteggi di cassa personali – Ho avuto 587 visite dalla polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, una spesa che dal 1994 è più di 174 milioni di euro”.

L’intervento di Berlusconi poco è piaciuto ad esponenti di sinistra presenti in platea tra i quali il leader del Pd Walter Veltroni che, uscendo dall’Auditorium, ha dichiarato: La platea ha provato un grande imbarazzo ed io ero tra quelli che provavano imbarazzo. Non è un problema di Luca Coredero di Montezemolodialogo, ma è un problema di rispetto del proprio ruolo che non c’è stato!”. Dello stesso avviso è l’ex Ministro Pierluigi Bersani che ha parlato di un vero guaio per il Paese. Contento, invece, il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo che ha affermato: Credo che il governo abbia fatto alcune cose importanti e interessanti. Mi fa piacere che temi come il merito, la riforma della pubblica amministrazione, degli effetti contrattuali, le riforme istituzionali, la sicurezza e la crescita stiano diventando importanti nell’agenda. Adesso devono diventare importanti nella cultura del Paese, ma stiamo andando in quella direzione”. Immediata è stata la reazione dell’Associazione Nazionale dei Magistrati il cui presidente Luca Palamara ha detto: “Parole quali conflitti, opposizione, tregua non appartengono al lessico dell’Anm che viceversa ritiene indefettibile la coesistenza tra poteri dello Stato, nel reciproco rispetto che significa legittimazione da entrambe le parti il tema che interessa i magistrati italiani è il funzionamento del processo. Per questo le toghe chiedono alla politica di migliorare il sistema nell’interesse dei cittadini”.

Intanto il Csm è intervenuto sulla norma “blocca-processi” che ieri è stata approvata in senato nel pacchetto sicurezza. Per i relatori Livio Pepino e Fabio Roia la norma viola il principio della ragionevole durata: Farà fermare oltre la metà dei processi in corso e riguarderà un numero ingente di dibattimenti, secondo alcune stime più della metà di quelli in corso. Oltre a ledere in modo assai grave gli interessi e le aspettative delle parti offese, può violare anche diritti dell’imputato”.

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