Immigrazione, Onu e Vaticano contestano decisioni dell’Italia

di Antonio Taglialatela

Louise ArbourDopo il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, anche l’Alto commissario uscente delle Nazioni Unite per i diritti umani, Louise Arbour, condanna la politica intrapresa dal governo Berlusconi sugli immigrati.

In particolare, Arbour, nel suo ultimo intervento a Ginevra, fa riferimento all’aggravamento dei problemi di intolleranza e xenofobia (culminati con gli attacchi ai campi rom) e all’introduzione del reato di immigrazione clandestina nell’ambito del decreto sicurezza. Intanto, a rafforzare le parole del cardinale Bagnasco (il quale si è augurato che i Centri di permanenza temporanea “siano davvero temporanei”), il testo del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti, a firma del segretario monsignor Agostino Marchetto: “I cittadini di Paesi terzi, come i cittadini comunitari, non dovrebbero essere privati della libertà personale o soggetti a pena detentiva a causa di un’infrazione amministrativa”. Il prelato ha aggiunto: “Ho appena studiato il Progetto di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di Paesi terzi soggiornanti illegalmente, attualmente in fase di elaborazione”. “Gli immigrati – ha concluso monsignor Marchetto – sono una risorsa per le società in cui lavorano, qualunque sia il loro status legale, ed è loro diritto che venga affrontato il problema della separazione familiare, temporanea o prolungata”.

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