Clinica Santa Rita: “Il linfonodo vale più della mammella”

di Angela Oliva

clinica 'Santa Rita'MILANO. Alle 14.30 sono iniziati gli interrogatori, nel carcere di San Vittore, dei medici della Clinica ‘Santa Rita’ davanti al gip Michela Curani.

I primi ad essere ascoltati sono stati Pier Paolo Brega Massone, ex primario della clinica, e il suo assistente Pietro Fabio Presicci, gli unici due ad essere in carcere. Per gli altri indagati, per cui il gip ha disposto la custodia cautelare, l’interrogatorio avverrà nei prossimi giorni.

Nella clinica milanese, ribattezzata ‘degli orrori’, venivano effettuati veri e propri interventi fasulli allo scopo di aumentare il proprio stipendio mensile. E’ ciò che emerge dalle numerose intercettazioni telefoniche che hanno permesso di risalire ai colpevoli, tutti accusati di omicidio colposo aggravato dalla crudeltà.

L’avvocato difensore di Francesco Pipitone, Enzo Brienza, ha affermato: Se ci sono responsabilità nella truffa e negli orrori di cui parla l’ordinanza, la responsabilità è dei medici. Il notaio Pipitone da imprenditore sanitario non c’entra nulla, valutava la professionalità dei chirurghi da assumere, l’accusa mi sembra francamente eccessiva. Ricordo che il dottor Brega Massone era stato licenziato a settembre scorso per aver eseguito scorrettamente alcune operazioni e poi ha fatto causa all’azienda Santa Rita – dice l’avvocato – Pipitone ha rispettato le regole. Il racconto scritto nell’ordinanza di arresto è tutto da provare, ma mi sembra che al massimo si possa contestare il concorso morale non certo di quello materiale”.

Di seguito riportiamo un’intercettazione ambientale, pubblicata da ‘Il Quotidiano’, di una telefonata tra il dottor Brega Massone e Gianluca Merlano, anch’egli coinvolto nell’indagine.

Merlano: “Cioè tu pescavi dall’Oltre Po pavese?”.

Brega Massone: “Ma io pescavo dappertutto, da Lodi, dove tiravo fuori le mammelle, poi ho cominciato a pescare anche i polmoni… dall’Oltre Po pavese, da Pavia, da Milano ormai perché comunque tutti i miei ex pazienti in istituto mi seguono e ancora adesso…. Oggi ne sono venuti tre a Pavia di pazienti che venivano lì a far le visite, continuano a telefonarmi e mi dicono anche a pagamento noi veniamo da lei….. Quindi voglio dire, cioè, io avevo ormai un giro che mi ero creato con il mio modo di fare…. Essere disponibile a qualsiasi ora… ancora adesso pensa che questi ultimi 15 giorni avrò fatto 35-40 visite gratis….”.

Merlano: “Sì, sì”.

Brega Massone: “Di gente che mi chiama, viene, mi porta le lastre. Stasera è venuta la mamma di quella paziente down, poverina, voglio dire cioè qui il problema è che loro non si rendono conto che comunque trovare un paziente che abbia…. Ma tu ricordati Volpato…. il quale era un professore universitario… Quanti cazzi di interventi faceva? Quattro al mese… Si ciucciava tutto lui, si faceva venire quei quattro sfigati, con la storia che era dell’università, gratis, che lo portavano in macchina avanti e indietro e si beccava lui alla fine il Drg e faceva sei-sette massimo… Gli ho visto fare sette pazienti ma neanche tutti polmoni… Sette, non so se tu prendi 800 euro per polmone, sette per otto fa 5.600 euro….”.

Merlano: “Uhm”.

Brega Massone: “No? Con cosa ci paghi? Con 5.000 euro lordi che sono già 4.000 e di quei 4.000 netti cosa ne prendi, due tu e uno gli altri due? Ma gli altri due per uno ci sputano in faccia…. Ciò non vengono a fare il giro o stanno lo lì, capito?”.

Merlano: “Certo”.

Brega Massone: “Ma sì, cioè i numeri sono questi! Cioè o tu fai 15 polmoni, o altrimenti non puoi pagare una equipe…. E per fare 15 polmoni… auguri… e no, dico, poi se sei fortunato che in un mese ti arrivano quattro politraumi e non so dieci fratture costali, ma cosa fai ti metti ad operare dieci fratture costali perché non hai pazienti?”.

Merlano: “Uhm”.

Brega Massone: “Poi fra un po’ arriva la Asl, che già è saltata addosso a me per delle cazzate, immagina se tu gli operi delle fratture costali che sono un Drg medico… cioè capisci?”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico