28 giugno 1946: De Nicola diventa Capo provvisorio dello Stato

di Redazione

Enrico De NicolaAccadde Oggi. Tra le prime cose del suo mandato presidenziale Enrico De Nicola, napoletano nato a Torre del Greco il 9 novembre del 1877, rinunciò allo stipendio di Capo dello Stato, che per l’epoca erano 12 milioni l’anno, …

…e alla residenza al Quirinale, preferendo la sede di Palazzo Giustiniani, anche perché si ritenne sempre un presidente provvisorio. Viene eletto Capo provvisorio dello Stato, secondo le norme costituzionali il 27 giugno del 1946, lo salutano 396 voti dei 501 disponibili ed un lavorio infinito dei capi dei vari partiti che cercarono fino all’ultimo una composizione della profonda divisione del post referendum tra democratici e monarchici.

Enrico De Nicola divenne la soluzione ad una candidatura sostenuta da Dc e destra di Benedetto Croce ed una candidatura della sinistra italiana che era quella di Vittorio Emanuele Orlando. Lui, avvocato benestante, ben voluto da tutti, onesto, liberale, umile e austero sembrò a molti l’uomo giusto al momento buono. E così fu, anche se il 25 giugno del 1947 presentò le sue dimissioni per motivi di “salute”, fu rieletto il giorno dopo il 26 giugno con 405 voti su 431. Era uomo imprevedibile e tanto partenopeo, il suo primo giorno da presidente preferì arrivare a Roma con la sua autovettura, viaggiando senza alcuna scorta o altro e mettendo sotto sopra ogni cerimoniale.

Resteranno nella storia i suoi cappotti rivoltati, segno di una profonda umiltà, ma anche la sua rubrichetta sulla quale diceva di segnare tutto. Luigi Einaudi, che ne fu il successore come Capo dello Stato, cercò disperatamente quelle rubrichette, le trovò erano completamente bianche, sulle stesse non vi era mai stato scritto nulla.

Divenne senatore a vita e fu Capo della Corte Costituzionale, morirà nella sua Torre del Greco il 1 ottobre del 1959, anche se ad Afragola, De Nicola ancora in vita, fu a lui intitolata una strada con autorizzazione del Prefetto di Napoli.

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