15 giugno 1978, Leone si dimette da Presidente della Repubblica

di Redazione

Giovanni LeoneAccadde Oggi. L’avvocato napoletano, Giovanni Leone, nato il 3 novembre del 1908, diventerà uno dei personaggi chiave della politica italiana degli anni ‘60/’70.

Doppia laurea in giurisprudenza e scienze politiche e sociali, diventa professore ordinario di diritto e procedura penale. Iscritto al Partito Fascista, per avere il diritto di esercitare la professione di docente universitario, nel 1944 entra nella Democrazia Cristiana, nel 1948 viene eletto alla Camera. Nel 1955 è presidente della Camera e così come era uso in quei periodi di governi ballerini per due volte e per periodi brevi di sei mesi (giugno-dicembre) fu Presidente del Consiglio dei Ministri nel 1963 e nel 1968. Nel 1963, arriva a Longarone per portare il saluto dello Stato alle tantissime vittime del Vajont, peccato che poi, non più a Capo del Governo, fu scelto dall’Enel, da tutti ritenuta colpevole del disastro, quale avvocato difensore e sebbene avesse promesso a quelle genti giustizia, riuscì con una serie di cavilli a far uscire l’Enel, proprietaria della diga crollata, praticamente indenne dalle svariate cause penali. Senatore a vita nel 1967 viene eletto Presidente della Repubblica il 24 dicembre 1971, una scelta contrastata e avvenuta dopo decine di votazioni, per lui furono alla fine utili e decisivi i voti del Movimento Sociale Italiano. Silvio Berlusconi viene nominato Cavaliere del Lavoro proprio durante la sua presidenza. Sebbene i suoi titoli professionali continuassero a dargli prestigio e luce, fin dal 1975 diventa oggetto, unitamente a tutta la sua famiglia di attacchi durissimi specie da parte del Partito Radicale, non meno dolce con lui è il giornale “OP” di Mino Pecorelli. Gli è contro anche la P2 ed un pezzo della sua Democrazia Cristiana. Il 15 giugno del 1978 travolto, unitamente ad altri politici italiani, dallo scandalo Lockheed si dimette. Lo scandalo Loockhed mise in chiaro, almeno in parte, come gli americani avessero venduto una serie di aerei da trasporto, gli C-130, di pessima fattura, alcuni addirittura incapaci di volare, pagando una serie di “mazzette” che erano arrivate anche a Leone, da Capo del Governo. Giovanni Leone muore a Roma il 9 novembre del 2001, all’età di 93 anni.

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