Mostra fotografica al Circolo Nazionale: “Correva l’anno 1860”

di Redazione

 CASERTA. Nel ciclo di manifestazioni programmate per il 150° anniversario di costituzione del Circolo Nazionale di Caserta, con il patrocinio del Comune, si svolgerà dal 14 giugno al 22 giugno presso la sede del Sodalizio una mostra fotografica dal titolo “Correva l’anno 1860”.

La mostra riguarda i “segni” lasciati nel 1860 in concomitanza della Battaglia del Volturno, da soldati sulle pareti e sotto le volte dell’acquedotto Carolino di Maddaloni; esse sono state rintracciate fra migliaia vergate, nel corso del tempo e con scopo diverso, da persone transitate per i Ponti della Valle. A distanza di tanti anni, ancora oggi in un mondo purtroppo in guerra, l’osservatore trae spunto per la riflessione sulla condizione di chi, indipendentemente dalla sua collocazione, si trova ad essere protagonista di eventi più grandi di lui e decide di difendere il proprio ideale di vita fino alla morte. Ecco , allora, che appartenere ad uno schieramento o all’altro non ha più senso, come non lo ha, attribuire le vittime esclusivamente ad una sola delle parti contendenti. Giulio Festa, casertano, autore della mostra, ha inseguito quelle tracce con pazienza certosina, le ha fotografate accogliendo e trasmettendo quel messaggio affidato alle solida muratura dei Ponti facendo si che oggi quei soldati, attraverso i nomi, nelle foto possano riacquistare la loro identità. Gli autografi lasciati con la grafite oppure scalfiti nella muratura con la punta aguzza di una baionetta, appartengono semplicemente a persone, di varia estrazione sociale, di regioni del Nord o di regioni del Sud, i quali affidarono ad una traccia il ricordo del proprio passaggio nel mondo. La mostra si propone di mettere in evidenza ciò che ha accomunato e non ciò che ha diviso quegli uomini che attendevano l’accadimento di eventi molto più grandi di loro. Grazie alle firme rilevate e fotografate all’acquedotto, e al percorso della mostra che espone resoconti di Borbonici e Garibaldini attori primari di quei giorni, il Soldato esce prepotentemente dall’anonimato anche se in questa mostra non c’è il suo ritratto, ma la firma e il suo ideale che lo identifica e che lo rende singolo protagonista assieme a tanti altri come lui destinati a rimanere, però Ignoti.

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