Una puntata che facilmente può definirsi riassuntiva quella del 5 giugno di AnnoZero, condotta da Michele Santoro e che vede la partecipazione attiva del giornalista Marco Travaglio.
Domenico Bidognetti |
Due gli argomenti principe: la discarica di Chiaiano e lomicidio di Michele Orsi. Collegati in maniera simbiotica, i due scottanti temi di attualità sono stati snocciolati abilmente dagli ospiti presenti in studio (tra i quali Chicco Testa, ex numero uno dellEnel, e il direttore de Il Mattino Mario Orfeo) in una ricostruzione altalenante di passato e presente di Monnezzopoli. Che il connubio politica-camorra sia sempre stato il più gettonato, lo sappiamo tutti. Ma sentirlo dire in video resta sempre qualcosa dincredibile. Come incredibili (ma nemmeno tanto) le affermazioni del sopravvissuto Sergio Orsi, fratello e socio in affari di Michele, trucidato con 18 colpi di mitraglietta lo scorso 1 giugno fuori ad un bar di Casal di Principe.
Sergio Orsi 1 |
Laccordo, vero o presunto, con la politica locale per lottenimento di permessi (pensiamo ad esempio al certificato antimafia indispensabile per poter operare) in cambio di assunzioni nel Consorzio a partecipazione mista Eco 4. Qui Sergio Orsi fa i nomi dei parlamentari Landolfi e Cosentino ed anche del Cardinale Sepe, non dimenticando di menzionare amministratori di sinistra, come destinatari di favori ed assunzioni, sembra indispensabili, per andare avanti. Nel periodo di massimo splendore lEco 4 contava più di 400 assunti, la maggior parte destinati alla differenziata, che in Campania e nella provincia di Caserta non è mai partita. Assunzioni, quindi, pro veritate, o meglio per consentire un agevole ottenimento dei contratti con i comuni consorziati.
Secondo Sergio Orsi, un fiume davanti le telecamere, qui arrivano i mondragonesi, del clan
Sergio Orsi 2 |
Ciò che appare poco chiaro continua però ad essere lintreccio, malato ed ossessivo, tra la politica, le Istituzioni e la camorra. Troppi silenzi, troppe insabbiature, troppe cose non dette o che si ha paura di dire. Lopinione sconfortante ed allucinante resta la stessa, combattere la camorra rimane unutopia, tanto rumore per nulla. Si fanno manifestazioni, dibattiti, cortei e poi? Nulla, tutto torna come prima, un immobilismo della ragione e dello Stato, forse troppo impegnato a considerare il pericolo cosa nostra, cosa delle nostre terre.
Vedova Michele Orsi |
In questo quadro poco confortante si inseriscono le dichiarazioni di Domenico Bidognetti, collaboratore di giustizia e cugino del boss, in carcere, Francesco (detto Cicciotto e mezzanotte) che lancia un monito preciso: I camorristi, dice Domenico Bidognetti quelli non fateli entrare in casa, perché prima si prendono landrone, poi le scale, poi la cucina, poi si prendono tutta la casa e pure le persone, comprese le vostre donne. Io lo so che per me è finita, ma sarei pronto a morire per salvaguardare i miei figli. Una trappola accattivante nella quale in molti cadono, complici anche di piccole e grandi illegalità.
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