San Marco, Az: Cisl-Cgil non condividono accordo Uil-Ugl

di Redazione

 SAN MARCO EVANGELISTA (Caserta). Le organizzazioni sindacali e la Rsu, in precedenti incontri, avevano condiviso con la direzione aziendale di rinviare la discussione relativa all’adeguamento del valore economico del “ticket restaurant” al termine della fase dei ristrutturazione tuttora in atto.

Il 10 giugno scorso una parte della Rsu (Uila-Uil e Ugl) ha sottoscritto un accordo che Fai-Cisl e Flai-Cgil fanno sapere di non condividere nel merito e nel metodo. “Negli ultimi tempi – si legge in una nota delle due sigle sindacali – questa azienda ha avuto una fase di riorganizzazione e crescita massiccia e il nostro senso di responsabilità ha permesso l’introduzione, anche temporaneo, del turno notturno e l’uso degli impianti anche nelle giornate di sabato per favorire l’introduzione dei processi innovativi degli impianti e per far fronte all’aumento delle commesse. Queste assunzioni di responsabilità da parte del sindacato confederale, sicuramente non condivise da tutti i Lavoratori, hanno favorito l’entrata di un nuovo soggetto sindacale (Ugl). L’Ugl ha cavalcato i disagi e le difficoltà dei lavoratori introducendo argomenti contraddittori. Noi come Fai e come Flai non ci siamo mai sottratti al confronto su tutte le tematiche che l’Azienda ci ha posto, compreso il tanto discusso problema dell’assenteismo. Come Sindacati i nostri strumenti sono gli accordi e quello del dicembre 2005 andava sicuramente in questa direzione( clima aziendale, premio presenza, ticket restaurant tra i vari punti) e se l’Azienda, proprio sul punto del clima aziendale, ossia sulle condizioni di lavoro, non è stata capace di proporre un modello organizzativo e delle responsabilità modulato su questo problema né di rendersi conto che c’è un problema della condizione delle donne, non può scaricare addosso ad altri problemi tutti suoi. Questo atteggiamento dell’Azienda, e ci dispiace dirlo, condiviso anche dalla Uila, ci lascia perplessi. Per noi questo accordo non solo è da rigettare nel merito (non si è mai visto in nessuna azienda italiana che il ticket restaurant sia legato ad un principio di presenze mensile e non giornaliero) ma soprattutto nel metodo. La furbizia messa in atto dall’Azienda di portare la discussione a livello aziendale rompe di fatto le normali relazioni sindacali. Non solo perché l’accordo è stato firmato non da tutta la Rsu ma escludendo di fatto le segreterie provinciali e la Fai Cisl che sottoscrissero nel dicembre 2005 l’accordo su questi temi presso la Confindustria Caserta. L’accordo disdetto in modo unilaterale dall’azienda, ci impone di porre in modo ufficiale alla Confindustria Caserta il problema. Ci auguriamo che i tavoli vengano ristabiliti, che le questioni vengano affrontate nel merito e non in modo strumentale, perché oggi i lavoratori sono disorientati e non comprendono questi atteggiamenti”.

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