I Vescovi della Birmania a Frattamaggiore

di Redazione

Vescovi birmani accolti dal sindaco e da monsignor PennacchioFRATTAMAGGIORE (Napoli). Grande partecipazione di pubblico alla cerimonia che si è tenuta sabato 31 maggio nella Basilica Pontificia di Frattamaggiore per l’arrivo della Conferenza Episcopale del Myanmar (ex Birmania) accompagnata dal delegato Apostolico monsignor Salvatore Pennacchio.

Ad accoglierli, oltre all’Arciprete don Sossio Rossi che ha voluto fortemente questa visita, anche il Vescovo di Aversa monsignor Mario Milano, il Sindaco di Frattamaggiore Francesco Russo, l’assessore alla Cultura Rosa Bencivenga e il consigliere comunale Rocco Spena. Così i Vescovi e gli Arcivescovi del martoriato paese asiatico hanno accompagnato i Santi Severino e Sossio in una suggestiva processione che ha attraversato le strade cittadine per commemorare la traslazione dei santi di 201 anni fa. I Metropoliti invitati dal parroco Don Rossi resteranno ospiti della comunità frattese fino al 4 giugno e parteciperanno a diverse funzioni pubbliche. La Parrocchia di san Sossio ha, da tempo, contatti con la comunità cattolica del la processioneMyanmar. Grazie all’impegno dell’arciprete Parroco Don Sossio Rossi, sono state promosse alcune iniziative a favore della diocesi di Loikaw dove ha operato ed è morto nel 1950, il nostro concittadino Padre Mario Vergara. In questa circoscrizione vescovile sono state finanziate: la costruzione a Shadaw di una scuola collegio per accogliere ed istruire i ragazzi dei vari villaggi e recentemente la realizzazione di un dispensario nella diocesi di Loikaw per far fronte alle esigenze sanitarie della popolazione che necessita di adeguata assistenza medica. La presenza a Frattamaggiore dell’assemblea dei vescovi di una paese tanto disastrato e sotto l’attenzione internazionale è importante per la nostra comunità per due motivi: ci permette di parlare e conoscere meglio la grave catastrofe umanitaria che ha colpito la popolazione birmana dopo il passaggio del ciclone “Nargis”, ma anche ricordare che quel paese è in mano a una feroce dittatura che impedisce ogni aiuto straniero. Può essere l’occasione per sensibilizzare i cittadini su questo problema che sembra lontano ma che tocca ognuno di noi. Lo stesso Pontefice si è detto “profondamente rattristato dalle notizie delle tragiche conseguenze del ciclone” ed esprime la sua “sentita vicinanza” alle popolazioni colpite. Speriamo che oltre ai riti cerimoniali si possa dire una parola forte anche contro una delle dittature più sanguinarie del mondo.

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