“Maria stella della speranza”: il tema del mese Mariano

di Redazione

Don Crescenzo AbbateSUCCIVO. Mese Mariano, un periodo di straordinaria partecipazione e spiritualità per la cittadina atellana.

Le iniziative del mese di maggio notoriamente dedicato dalla chiesa alla venerazione della Vergine Maria, continuano a raccoglie consensi e apprezzamenti oltre ad un seguito sempre maggiore di fedeli. Una folla sorprendente ed entusiasmante con la loro presenza quotidiana testimoniano la validità della missione portata avanti in questi anni dal parroco don Crescenzo Abbate. “Maria stella della speranza”, è il tema scelto per quest’anno, con la Vergine additata come la donna, il tramite e la speranza per giungere a Cristo. Come da tradizione consolidata, il Mese Mariano si è aperto con la “Marcia Stanca” organizzata dall’Azione Cattolica Ragazzi, in collaborazione con Edil Atellana ed altre associazioni, il giorno 1 Maggio, festa dei lavoratori, e sta continuando con gli incontri eucaristici serali. Le celebrazioni mariane dovrebbero concludersi, come ormai consuetudine, in un abbraccio con la gente, il giorno 31 maggio sul parcheggio di via Montegrappa dove sarà celebrata una messa solenne. Ricordiamo che tutte le sere nella cittadina atellana si stanno tenendo veglie di preghiera, confessione ed incontri spirituali con Maria. Esperienze esaltanti, uniche, che vedono coinvolta ed impegnata tutta la comunità. Eventi promossi dal giovane sacerdote don Crescenzo Abbate che da solo con la sua fede e la passione in cristo, ha saputo scuotere anche gli animi più duri e restii. “Maria – hanno sottolineato i fedeli – è stata messaggera d’amore, quell’amore che fa sentire fratelli, quell’amore che non discrimina, quell’amore che fa percorrere insieme le strade della vita. Quell’amore che ha fatto nascere nuove amicizie, nuova solidarietà all’interno della nostra comunità e che ha permesso ad ognuno di riscoprire il gusto di guardare negli occhi il proprio vicino, di stringergli la mano e di percorrere insieme a Maria le strade di questa vita”.

dal Corriere di Caserta (di Stefano Verde)

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