Rifiuti, inchiesta sul Commissariato: personaggi senza coscienza

di Redazione

ecoballeL’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Napoli, che ha portato a numerosi avvisi di garanzia e arresti domiciliari, porta alla ribalta i sospetti che i cittadini campani nutrivano da tempo.

La paura, in questi anni, ha fatto da marcia trainante alle tante proteste che si sono avute ogni qualvolta c’era da aprire una discarica. Dalle intercettazioni telefoniche, pubblicate stamattina da “Il Corriere della Sera”, ne viene fuori un quadro inquietante. Chi doveva vigilare sull’emergenza rifiuti ha commesso reato e la povera gente, che da anni subisce un male persistente, deve continuare a sopportare la mancanza di moralità da parte di organi istituzionali, complici di malefatte che non hanno tutelato la salute dei cittadini. Nelle intercettazioni si riscontra il grado di menefreghismo da parte degli apparati dello Stato:“Sindaci cafoni”, ecoballe che in realtà sono “mucchi di merdaccia”, la discarica di Macchia Soprana che è “una vera porcata”, e poi ancora “la schifezza” con cui riempire in profondità la discarica di Terzigno e, solo in superficie, metterci quelli trattati e stabilizzati, però c’è il rischio “che il primo Ortolani che passa (si riferiscono a Franco Ortolani, esperto e consulente dei comitati antidiscariche) ci manda tutto per aria”. Questo e altronelle circa seicento pagine dell’inchiesta della Procura di Napoli sulla gestione commissariale dell’emergenza rifiuti tra il 2005 e la fine del 2007. Lavorazioni fittizie che hanno messo a grave rischio la salute di interi territori, sversando nelle discariche rifiuti che dovevano essere trattati. Il dubbio nella mente di molti c’era già.E pensare che proprio adesso la raccolta differenziata stava dando buoni esiti, tanto che, in alcuni comuni, si era persino arrivati a sfiorare il 40% di differenziata. Alla fine, però, non si è mai capito se quei rifiuti venivano realmente trattati. Purtroppo, il menefreghismo ha prevalso sulla buona fede! L’inchiesta chiarisce i tanti dubbi sorti in questi anni, dove l’ipotesi che la raccolta differenziata non fosse trattata a dovere è diventata certezza. Se saranno confermate tutte le accuse ancora una volta a pagare sarà la Campania che è stata tradita dagli stessi che dovevano difenderla! A questo punto è giusto che sia resa giustizia ai cittadini, condannando, senza guardare in faccia a nessuno, quelli che sono i colpevoli di questo disastro.

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