Camorra, agguato alla nipote di una pentita del clan

di Antonio Taglialatela

Francesco BidognettiVILLARICCA (Napoli). Una vendetta trasversale, l’ennesima per “zittire” i pentiti di camorra. Francesca Carrino, 25 anni, nipote di Anna Carrino, collaboratrice di giustizia ed ex compagna del pentito Francesco Bidognetti, boss del clan di casalesi, è rimasta ferita la notte scorsa in un agguato.

E’ accaduto a Villaricca, comune a nord di Napoli, mentre la giovane era nell’abitazione di Assunta Carrino, madre di Anna. Uomini armati, fattisi passare per agenti della Direzione investigativa antimafia, con tanto di auto blu munita di lampeggiante, si sono presentati in via Leonardo Da Vinci, al Parco Tania, bussando alla porta. Non appena questa è stata aperta i sicari hanno esploso diversi colpi di pistola, ferendo Francesca Carrino. La giovane è ora ricoverata in prognosi riservata ma non sarebbe in pericolo di vita. Nell’appartamento c’erano anche Assunta Carrino e la sorella di Anna, Maria, che non hanno riportato ferite.

Anna Carrino è un personaggio assai “scomodo” per il clan dei casalesi. Prima di pentirsi è stata parte attiva dell’organizzazione criminale e “ambasciatrice” dell’ex compagno Bidognetti (detto “Cicciotto ‘e mezzanotte”), il quale, mentre era in carcere, le impartiva direttive. Con le sue rivelazioni ha contribuito all’arresto, il mese scorso, di 52 persone ritenute affiliate al clan, tra cui il figlio Aniello.

Anna Carrino (a sin. di spalle) intervistata dal Tg1Di recente, in un’intervista televisiva, aveva lanciato un appello all’ex compagno Bidognetti affinché collaborasse con la giustizia: “Pentiti, la camorra deve essere sconfitta”. E “Cicciotto”, alla fine, si è pentito e alle telecamere del Tg1, lo scorso marzo, diceva: “La camorra è il male assoluto e i camorristi solo dei semplici buffoni”. Parole che venivano lette da un magistrato durante la commemorazione don Peppino Diana, sacerdote di Casal di Principe ucciso 14 anni fa dalla camorra.

Di tutta risposta, il clan, lo scorso 2 maggio, ha ucciso suo padre, Umberto Bidognetti, 69 anni, in una masseria di Cancello Arnone, nel casertano.

Ma la camorra, nell’ultimo mese di maggio, che si può definire un “mese di fuoco”, ha colpito anche chi denuncia il clan e invoca a imprenditori e negozianti di non pagare il pizzo: lo scorso 13 maggio, a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, veniva incendiata la fabbrica di materassi dell’imprenditore Pietro Russo, presidente dell’unica associazione antiracket provinciale; due giorni dopo, a Castelvolturno, sul litorale casertano, in località Baia Verde, due killer uccidevano Domenico Noviello, titolare di un’autoscuola, che aveva denunciato i suoi taglieggiatori.

Oggi l’agguato alla nipote di Anna Carrino, la quale, nonostante il gravissimo episodio, dichiara di non voler fare marcia indietro: va avanti, collaborando con gli inquirenti. Intanto, la magistratura ha incontrato i familiari della 25enne ferita, che hanno accettato di rientrare nel programma di protezione.

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