Lo storico quartiere Costantinopoli in preda ai rifiuti

di Raffaele De Biase

rifiuti a CostantinopoliAVERSA. Costantinopoli in preda ai miasmi provenienti dai rifiuti. Lo storico quartiere di Aversa, caratterizzato fra varie realtà dalla presenza di una celebre chiesa e dalla vicinanza al liceo socio-pedagogico, è ormai ostaggio di cumuli di immondizia che poco o nulla hanno da invidiare a quelli della recente “emergenza invernale”.

Esasperati, manco a dirlo, i cittadini residenti che lamentano, oltre agli effluvi maleodoranti, anche l’assenza di qualsiasi forma di intervento da parte delle autorità volto a stemperare il drammatico problema, se non a risolverlo. C’è chi chiede che venga almeno effettuato il servizio di ramazza, regolarmente previsto dal contratto con la GeoEco. C’è chi chiede che, in assenza della rimozione dei cumuli di immondizia, venga effettuata almeno una sorta di disinfestazione, volta a renderne la presenza meno fastidiosa, chi, ancora, si lamenta che non sia partita una raccolta differenziata su ampia scala. Insomma, l’insofferenza dell’aversano medio starebbe toccando vette di estrema preoccupazione, anche perché qualcuno, più istintivo, disinformato o irresponsabile degli altri, ha già provveduto ad appiccare, come è successo del resto altrove, il fuoco su alcuni cumuli di spazzatura. L’amarezza e lo sconforto di chi vive qui come in altri rioni della cittadina normanna fa sì, dunque,che il cronista di turno, che notoriamente scrive per qualche quotidiano o periodico locale, venga fermato dal passante e reso oggetto degli sfoghi sacrosanti di chi, evidentemente, non tollera più il procrastinarsi di questa situazione. E’ ora che la politica locale faccia la sua parte, indipendentemente dalle responsabilità pregresse da ascrivere ad autorità regionali o nazionali di sorta. I Comuni hanno per legge la facoltà ,sia individualmente, sia in modo consortile, di organizzare tutte le condizioni necessarie per avviare una seria raccolta differenziata e, soprattutto, hanno tutti i mezzi per far rispettare il contenuto dei contratti che stipulano con consorzi come la GeoEco. Se poi la situazione, sia su un piano strutturale che organizzativo, non viene affrontata perché il consorzio serve a soddisfare aspettative di terzi, che poco o nulla hanno a che vedere con i bisogni delle comunità, allora i cittadini sappiano che ci si trova di fronte ad un ozio ed un menefreghismo, calcolato, consapevole e strumentale al soddisfacimento di poche avidità. La politica cittadina dorme mentre la città soffoca.

rifiuti a Costantinopoli

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