Ultime battute di una campagna elettorale scialba

di Redazione

Berlusconi-VeltroniMolti ritengono questa campagna elettorale scialba e priva di entusiasmo, compresi molti che sono impegnati a farla. Non a caso, partecipando ai vari incontri nei salotti e nelle sale (le piazze sono un tempo passato…) ho udito ammetterlo da parte non di un solo politico.

Chi ha già vinto è tranquillo ed è inutile girare, chi ha perso non ha nessun interesse a fare campagna elettorale. In mostra ci sono soltanto i candidati premier che fanno tappa nelle grandi città, chiudendosi nelle sale dei comuni, nei cinema, nei teatri, tutti “luoghi chiusi”, dove si recano soltanto i sostenitori dei partiti. La gente comune che dovrebbe udire le tante promesse, quella non c’è. Assisto di continuo, come me credo tanti colleghi, a parate che il più delle volte cercano di mettere in mostra soltanto la consistenza dei partecipanti, per far vedere agli avversari che al comizio elettorale “c’era tanta gente”. Tutti sanno che quelle persone non sono altro che i tesserati dei partiti chiamati a raccolta per l’evento. I veri spettatori restano chiusi nei gusci domestici e di quello che dicono i leader, al massimo, apprendono qualcosa attraverso gli schermi televisivi. Ogni volta che esco da una di quelle parate, mi rendo conto che fuori c’è la vera gente, che vede il politico di turno sfrecciare nella sua lussuosissima auto, ma di quello che ha detto non ne conoscono il contenuto. Anche se le manifestazioni sono pubbliche mettono suggestione a chi dovrebbe entrarci. Il ricordo delle piazze, simbolo della vera libertà di ascolto, sono passate, come dicevo prima, alla storia. Certamente la legge elettorale del governo Berlusconi ha favorito l’allontanamento della gente dalla politica, mettendo la persone in un vicolo cieco, costrette a dare un voto solo ad un simbolo e non all’uomo. Il cittadino si chiude nella cabina elettorale, traccia la croce sul simbolo, consapevole che dietro ci sia la persona che lui non avrebbe mai più votato. Aspirava a cambiare “quel candidato”, purtroppo non gli si è data la possibilità di farlo. Ecco perché quando finiscono le “sedute spirituali” di questa campagna elettorale l’umiltà della gente impone di girare lo sguardo dall’altra parte. Non c’è distinzione di colore politico, l’atteggiamento è comune a qualsiasi partito salga in cattedra. Infatti siamo bombardati attraverso i telegiornali nazionali solo delle parole proferite dai leader. Il resto, quello che dovrebbe rappresentare il riavvicinamento dei cittadini verso la politica, viene ancora una volta messo al bando. Oramai siamo quasi alle battute finali di questa campagna elettorale, posso assicurarvi che la stragrande maggioranza dei cittadini non sa ancora cosa deve fare.

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