Politica, Umberto Eco “tuona” dalla Spagna

di Redazione

Umberto Eco In questo momento di cambiamento di Governo per il nostro paese, ancora intento ad ascoltare le ultime proposte dei candidati premier, in questa blanda campagna elettorale, le parole di Umberto Eco rilasciate al giornalista spagnolo Juan Cruz, “tuonano” come non mai.

Il semiologo italiano, autore di libri memorabili come Il nome delle rosa, è convinto che la situazione politica del Belpaese non si risolverà facilmente. A meno che, gran parte degli uomini delle classe politica, non scompaiano definitivamente. Ovviamente le parole dello scrittore, pronunciate al cronista di El Pais, hanno suscitato polemiche e critiche da destra e sinistra. Ma l’Umbertone nazionale, con l’aria divertita fra la burla e la sfida, ha aggiunto che il futuro dell’Italia dipende dalla morte di alcune decine di politici, diciamo immarcescibili, per fare spazio a una nuova classe. Come un fiume in piena spiega che l’Italia è un paese masochista. Quello che si dice nei confini nazionali non ha valore e così i politici italiani, quando vogliono dire qualcosa di importante, lo dicono all’estero. Fanno un viaggio in Bulgaria e dicono cose fondamentali per il futuro dell’Italia, ma il più delle volte sono affermazioni banalissime, cose che da noi tutti sanno, ma che poi vengono riportate dalla stampa come fossero novità straordinarie. Parlando delle elezioni e dei sondaggi che lo danno vincente dice: “Se vincerà Berlusconi vorrà dire che l’Italia avrà avuto quello che si merita”. Una considerazione che lo ha condotto a un confronto con la situazione spagnola: “Non so se meritate Zapatero, ma sarà bene che ve lo teniate stretto. Quando a un mio amico ho detto che venivo qui mi ha detto beato te che vai in un paese laico”.

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