Grillo attacca “Morfeo” Napolitano

di Redazione

Beppe GrilloTORINO. In 40 mila per Beppe Grillo. Riempita fino all’orlo, dunque, Piazza San Carlo, dove si svolge il secondo atto del Vaffa-Day, organizzato dalla rete dei “Meetup italiani”, seguaci del comico genovese, in contemporanea con la celebrazione del 25 aprile nella vicina Piazza Castello.

Proprio a quest’ultima manifestazione Grillo ha dedicato un pensiero in apertura: “Noi siamo la continuazione dei valori dei nostri nonni, di chi ha combattuto per lasciarci una nazione libera o quasi libera. Se noi avessimo un centesimo di quei valori e di quei coglioni noi compiremmo il lavoro per loro”. Poi attacchi a tutto spiano, a cominciare dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Siamo andati a votare delle elezioni assolutamente incostituzionali, irregolari, fuori legge. Il presidente della Repubblica, ‘Morfeo’ Napolitano, dorme, dorme e poi esce e monita. Dovevamo fare un referendum per cambiare la legge elettorale e lui ci ha fatto fare prima le elezioni, non dopo. E’ come mettersi il profilattico dopo. Napolitano dovrebbe essere presidente degli italiani e non dei partiti. Non ci sono più i partiti”.

Il comico sposta il mirino verso i giornali: “Vorrei un giornale pagato da chi lo legge e non dai finanziamenti pubblici”. E ancora: “Non esiste e non può esistere un Ordine. Chiunque deve essere libero di scrivere. Perché mai ci deve essere un Ordine dei giornalisti e non un Ordine dei poeti?”.

In precedenza, il rapper Er Piotta, autore della sigla del V-day 2, ha chiarito che la manifestazione di Piazza San Carlo non si vuole contrapporre alla Festa della Liberazione: “Oggiè una giornata particolare, molto sentita e se fosse l’antitesi del 25 aprile noi non saremmo qui. Anche qui c’è una forma di liberazione, che riguarda le nuove frontiere della comunicazione, della difesa della libertà di stampa”. In mattinata è iniziata anche la raccolta firme (sembra ne siano state raccolte 30mila dopo poco più di un’ora dall’apertura dei gazebo) per il referendum proposto da Grillo per l’abrogazione dell’Ordine dei Giornalisti, dei contributi pubblici alle grandi testate giornalistiche e della legge Gasparri sulla radiotelevisione.

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