Gravina, Ciccio e Tore sono morti tra le 20 e le 24

di Angela Oliva

Francesco e Salvatore PappalardiGRAVINA DI PUGLIA (BARI). Francesco e Salvatore Pappalardi sarebbero morti tra le 20 e le 24 del 5 giugno del 2006, giorno della loro scomparsa.

Secondo la perizia medico-legale, consegnata dai professori Francesco Introna e Vito Romano dell’università di Bari, sarebbero passate almeno due ore da quando i fratellini avrebbero cenato poiché il materiale gastrico è stato ritrovato tra la parte finale dello stomaco e dell’intestino. E’ stato prima Francesco a morire a causa delle lesioni traumatiche mentre, in seguito, è morto Salvatore per inanizione, cioè il ragazzino ha sofferto la fame, la sete ed il freddo e dopo una lenta agonia ha cessato di vivere. La stessa perizia fornisce un ulteriore elemento per le indagini, infatti, non ci sarebbero segni di violenza sui corpi di Ciccio e Tore oltre a quelli provocati dalla violenta caduta. Ciò avvalora la tesi della difesa di Filippo Pappalrdi, padre dei ragazzi, unico accusato per la morte di Ciccio e Tore, che potrebbe presentare una richiesta di scarcerazione per il suo assistito che, attualmente, si trova agli arresti domiciliari. Il gip Giulia Romanazzi ha, comunque, modificato il reato contestato a Pappalardi: non più duplice omicidio ma abbandono di minore a cui è conseguita la morte. Le indagini, che dovrebbero terminare il prossimo 10 aprile, proseguono e in questi giorni sono stati interrogati gli amici dei fratellini di Gravina.

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