Festa dei Parà del Nembo, molti casertani nel reggimento

di Redazione

183° Reggimento NemboCASERTA. “……e per rincalzo il cuore”, così recita il motto del 183° reggimento paracadutisti “Nembo”, inquadrato nella Brigata d’elite “Folgore”, che sabato mattina ha celebrato, in occasione della ricorrenza dei “fatti d’arma di Case Grizzano” la propria festa.

Il 183° Reggimento Nembo di stanza a Pistoia, è attualmente comandato dal Colonnello Massimo Mingiardi, 44 anni, proveniente dal 164° corso dell’Accademia Militare di Modena, proiettato verso i migliori traguardi. Presso il 183° Reggimento “Nembo” presta servizio anche la Medaglia d’Argento al Valor Militare, Giampiero Monti, decano dei sottufficiali, che il 2 luglio 1993 era al check point Pasta a Mogadiscio insieme all’allora Sottotenente della Folgore, Gianfranco Paglia, ora eletto deputato in Parlamento. Identico fu il destino, anche il sottufficiale Monti venne gravemente ferito all’addome e rischiò seriamente di morire. Attualmente al Nembo prestano servizio numerosi giovani del Sud (campani, calabresi, lucani, pugliesi, siciliani, calabresi, sardi). Tutti giovani motivati e con forte idealità, che contribuiscono a tenere alto il prestigio dell’Esercito Italiano. Nella primavera del 1944 la Divisione “Nembo”, trasferita dalla Sardegna, dove si trovava, in continente, entra a far parte del Corpo Italiano di Liberazione e combatte sul fronte adriatico dal maggio all’agosto 1944. Nella dura campagna di guerra, che la Divisione affronta con grande valore e pesanti perdite, il Nembo si impone all’ammirazione degli alleati, grazie alla fierezza ed all’orgoglio dei suoi uomini. Nel settembre 1944 si costituisce il nuovo Gruppo di Combattimento “Folgore”, che comprende i paracadutisti superstiti, riuniti in un unico Reggimento “Nembo”, i marinai del Reggimento fanteria di Marina “San Marco” ed il reggimento di artiglieria “Folgore”. Il primo marzo 1945 il Gruppo viene schierato sul fronte del preappennino emiliano-romagnolo. Ai primi di aprile riprende l’offensiva alleata per infrangere la resistenza dei tedeschi che difendono disperatamente le ultime alture a ridosso della Val padana. Chiave di tutto il sistema difensivo tedesco a protezione di Bologna è il caposaldo di Case Grizzano. Il comando del Gruppo affida il difficile compito al II^ Battaglione “Nembo”, al cui comando c’è l’eroico superstite di El Alamein, il Tenente Colonnello Paracadutista Giuseppe Izzo. Ed è così che all’alba del 19 aprile 1945 i parà del “Nembo” vanno all’assalto del caposaldo, tenuto dai “Diavoli verdi”, i famosi paracadutisti tedeschi. Erano cento ed i tedeschi li credevano diecimila. Nella cruda nudità delle cifra sta il valore di questi uomini: 15 caduti, 6 feriti, 4 dispersi. Le perdite del nemico ammontarono a 63 morti, 60 feriti, 1131 prigionieri.

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