Teatro, Alfonso Benadduce in “Il povero Riccardo III”

di Redazione

Il povero Riccardo III NAPOLI. Da mercoledì 16 a sabato 19 aprile, alle ore 21, al Lanificio25 (Napoli, piazza De Nicola 46), nell’ambito di Pagina Bianca, Teatro con Alfonso Benadduce in Il povero Riccardo III (miserabile sera) da William Shakespeare per la regia dello stesso Benadduce.

Giovedì 17 aprile, ore 12, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, si terrà la tavola rotonda “Come un autore contemporaneo incontra la cultura francese: Alfonso Benadduce e la sua scrittura”. Dialogheranno con l’autore: Carla Diglio, docente di Letteratura Francese all’Università degli Studi di Napoli ‘Parthenope’, e Lia Cecere, docente di Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università degli Studi di Napoli l’Orientale.

Alfonso Benadduce in “Il povero Riccardo III (miserabile sera)”. Dopo il successo del 2003 di, “Estasi”, un progetto del Teatro Mercandante rappresentato a Villa Campolieto, il casertano Alfonso Benadduce ritorna con una nuova edizione del Riccardo III da Shakespeare. Il tema del Riccardo III è in continua elaborazione e ogni volta fa scoprire a Benadduce e al pubblico nuove luci e nuove ombre in una prova attorica sempre estrema che viene presentata, per la prima volta a Napoli, in una terza totale riscrittura. In una versione ideata appositamente per Lanificio 25 che con il suo fascino crudo di luogo di “rovina”, denso di passato e storie vissute, ben si presta a contenere i “fantasmi del povero Riccardo III”. Il testo è presentato in un adattamento spogliato da ogni orpello e che abbandona sulla scena, tutta sola, la scellerata figura del suo protagonista: un essere luttuoso che si spinge nel desiderio fino a precipitare nella voragine del sentimento per tentare di non esistere.

Dalla scheda artistica: L’attore e i suoi mezzi tragici sono il solo teatro. La scena sgombra lascia spazio alle gesta del corpo, sagoma che si presta a qualunque storpiatura del creato, e ai tonfi della voce, che tenta il suo vuoto brancolando nel testo. Qui si giustifica Riccardo III, il povero. Centrale è la malevolenza verso ogni movenza dell’esistere, la ribellione di fronte a ogni destino. Povero Riccardo, piegato a così crudeli mostruosità! Privo persino di una legittima successione al trono. Esemplare avventuriero contro la rovina planetaria. Esplorerà l’odio, la rivalsa nei confronti del femminile, da conquistare e annientare in quanto forza generatrice e immagine di fragilità. Demoniche donne lo accosteranno ballando (lui, così storpio!), angeli diabolici gli appariranno in sogno, lascivamente cederanno alla sua impudicizia. Riccardo: l’infanticida, l’accattivante, il rètore – il dire superbo tra le voci funeste dello spirito.

ArsTuaVitaMea è un progetto nazionale di sostegno operativo che riunisce singoli operatori culturali e della comunicazione, coordinati da Stefano Mavilio, con l’intento di dare un supporto concreto ad iniziative artistiche e culturali. Attraverso lo studio dei processi di mediazione tra artisti e pubblico si intende ri-strutturare le modalità di produzione culturale per portare all’attenzione del pubblico quelle opere che sono escluse dall’attuale sistema di produzione culturale. www.arstuavitamea.com

Pagina Bianca-stand up arts, è il ciclo di eventi-incontro che anima – con cadenza settimanale, ogni mercoledì del mese – gli spazi dell’associazione Carlo Rendano A cura di Grazia della Cioppa (direzione L25) e Arianna D”Angiò (direzione artistica). Si rivolge soprattutto ad artisti in formazione. E si chiede: esiste un potenziale in città? quale è? Vorremo renderlo manifesto. Lanificio 25 decide di offrire i suoi spazi invitando gli artisti interessati a proporre un proprio lavoro. Pagina Bianca nasce sulla spinta della curiosità di conoscere cos’altro c’è in città. Nella speranza che non sia così e che ci siano altre realtà artistiche emergenti e di valore, ma forse meno conosciute (cosa che per certi versi può essere anche un pregio), Pagina bianca stimola incontri e nuove relazioni, da coltivare nella più completa libertà di espressione ma con l’impegno di offrire sempre un contesto gradevole e di qualità.

Alfonso Benadduce

Breve biografia artistica

Alfonso Benadduce (1974) autore, attore, regista, intraprende giovanissimo la sua attività teatrale che, refrattaria ad ogni percorso formativo tradizionale, attraversa liberamente esperienze di creazione e sperimentazione. Nel 1998 ha inizio la sua attività registica e di attore individuale con la performance Ora elaborata su testi di Georg Buchner, William Shakespeare e altri autori; prosegue nel 1999 lavorando a uno studio incompleto sul Macbeth!, che per sua scelta viene replicato solo due volte. È del 2000 il suo primo lavoro compiuto, l’assolo Tragedia al di là di Prometeo tratto da Eschilo, che subito viene messo al centro di un autorevole dibattito per il suo stampo “marcatamente a sé”. Seguono Romeo END Juliet da William Shakespeare, che determina l’incontro con l’attrice Francesca Cutolo, presente in tutti i suoi lavori come nella performance basata su Amleto La morte del giovane principe ideata per il festival di Volterra 2001, e in Melopea d’addio danzodramma su Amore di Giorgio Manganelli 2002. Dello stesso anno sono un altro assolo, il povero Riccardo III da William Shakespeare, e un ciclo di seminari e performance tenuto presso varie università. Del Luglio 2003 la presenza all’interno della mostra internazionale d’arte contemporanea “Le opere e i giorni” di Achille Bonito Oliva con il progetto-spettacolo Estasi- monomanie su Diana e Atteone immagini da Pierre Klossowski. Ancora del 2003 Paradiso perduto pandemonio da John Milton replicato in importanti festival e teatri. Nel 2006 ha presentato in ‘Fresco Bosco’ di Achille Bonito Oliva il suo nuovo lavoro teatrale Agogno la gogna, replicato in seguito per un lungo periodo presso l’antico ex carcere minorile San Michele di Roma. È del 2006 anche il debutto di Sempre perdendosi, poema tragico scritto per il suo teatro dalla poetessa Silvia Bre e a lui dedicato, in Roma-Torino capitale mondiale del libro. Nel 2005 pubblica Libercolo dell’onta (LietoColle), suo primo libro – Finalista al Premio Viareggio 2006 e nel 2007 il testo teatrale Agogno la gogna (inEdition). Sempre nel 2007, con il contributo IMAIE, trasforma Agogno la gogna in un film di 40 minuti in pellicola che interpreta e dirige.

www.alfonsobenadduce.com

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