San Nicola, Maienza: “Piano occupazionale da rivedere”

di Redazione

Municipio di San NicolaSAN NICOLA LA STRADA (Caserta). Il piano occupazionale previsto dall’assessore Angelo Gallo, ed approvato dalla maggioranza, verrà a costare alle casse del comune oltre 259mila euro a fronte di poche decine di migliaia di euro.

È quanto afferma il consigliere comunale del Partito Democratico Pietro Maienza, che è intervenuto su di un argomento di grande attualità: il nuovo piano occupazionale del Comune. “Ritengo – ha affermato Pietro Maienza che fa parte della 5^ Commissione: Affari generali e Personale, servizi demografici e servizi municipalizzati, decentramento amministrativo, insieme al presidente Bartolomeo Letizia ed ai componenti Luigi Landolfi, Antonio Megaro, Vincenzo Santamaria, Mario Amoroso, Gabriella D’Ambrosioche non sia stato rispettato lo spirito del Regolamento degli uffici e dei servizi. Innanzitutto, perché quel regolamento non è più attuale, nel senso che sono previsti uffici che in realtà non esistono più. Non si comprende – sottolinea Maienza – perché non si sia fatto ricorso al personale interno nella misura stabilita dalla legge. Il 35 per cento dei posti dovrebbe essere riservato agli interni e categoria per categoria. Sul comune ci sono sette geometri, tre ingegneri ed un avvocato. Il cosiddetto principio di economicità, in questo modo non risulta affatto osservato. E così, laddove l’intera operazione sarebbe potuta costare poco più di 15.000 euro, al Comune ora costerà oltre 259.000 euro. Per quello che concerne la disponibilità economica – ha aggiunto – non ci si è basati sul Conto Consuntivo, fra l’altro non ancora approvato, ma sui flussi di cassa, notoriamente non attendibili in quanto ‘volatili’. Per quanto riguarda la disponibilità di personale interno, vorrei portare l’esempio del Settore Affari Legali e Contenzioso. Con l’avvocato Terracciano, dipendente comunale, sono state trattate 60 udienze e conciliazioni varie, con un notevole risparmio per il Comune. Ricorrendo, invece, ad un esterno, il costo per il Comune aumenterebbe moltissimo. Qual è il criterio – si domanda Maienza – che ha ispirato una simile scelta?”. Ricordiamo che l’ente per trovare le risorse economiche (i 259.000 euro, ndr.) ha aumentato l’addizionale Irpef del cinquanta per cento, passando da una trattenuta dello 0,4 ad una trattenuta dello 0,6; ed ha aumentato anche il canone idrico. Alla fine sono sempre i cittadini quelli che pagano.

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