Lusciano, sostegno alle mamme in difficoltà

di Redazione

 LUSCIANO (Caserta). Un’associazione tra mamme che condividano lo stesso disagio per la cura di un bambino disabile o di un anziano in difficoltà e una serie di servizi rivolti alle donne residenti nei Comuni di Lusciano, Parete, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Trentola Ducenta, Villa di Briano, Villa Literno.

L´iniziativa, realizzata con il cofinanziamento dell”Unione europea (Por Campania 2000-2006, misura 3.14), si propone di sostenere le donne caratterizzate da oneri assistenziali familiari al fine di facilitarne la condivisione della condizione esistenziale che diviene spesso logorante con la possibilità di ricadute sul piano psichico, cercando di controllare ed intervenire su eventuali difficoltà relazionali insorgenti da un lavoro spesso non riconosciuto. L´intervento prevede di sensibilizzare la popolazione femminile rispetto alla problematica della disabilità e delle esigenze dei minori, con la possibilità di un loro inserimento lavorativo. E di sostenere le donne con gruppi di auto-aiuto costituiti da persone che condividono i medesimi bisogni e problemi concreti. Il fine principale dei gruppi di auto-aiuto è quello di riuscire a superare difficoltà ed ottenere cambiamenti significativi che consentano di favorire la socializzazione e la riscoperta delle proprie capacità personali. I gruppi self-help saranno organizzati nei 7 Comuni appartenenti all´ambito territoriale C8 e condotti da esperti del settore coinvolti nel progetto e formati da un massimo di 10 donne. “La ricerca-intervento è un metodo che si propone di conoscere e potenziare le risorse della comunità. – spiega Enzo Messina, coordinatore dell´ufficio di piano dell´Ambito – Può essere impiegata per individuare difficoltà e risorse di un territorio e per cercare soluzioni ed attuare azioni collettive che trasformino la realtà esistente. Insomma, uno strumento che ci consenta di risolvere problemi pratici e contemporaneamente di fornire una conoscenza scientifica dei sistemi sociali, attraverso un monitoraggio capillare che ci permetta di acquisire dati e di fare emergere le reali esigenze delle donne che abitualmente assistono disabili”. Infine, un posto di primaria importanza spetta anche al contatto con le istituzioni scolastiche medie inferiori ed elementari dei sette Comuni dell´ambito territoriale C8 per individuare i bisogni emergenti nei minori disabili ed organizzare incontri per affrontare le dinamiche relazionali maggiormente implicate nell´assistenza al minore disabile, all´anziano con difficoltà motorie e soggetti affetti da disagio psichico.

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