Area Giuglianese, riflessioni post-elettorali

di Redazione

Giovanni Pianese, nuovo sindaco di GiuglianoGIUGLIANO (Napoli). Le elezioni Amministrative nell’area Giuglianese ci consegnano un risultato non omogeneo: nel Comune di Calvizzano ha vinto il centrosinistra che subentra al centrodestra.

Mentre a Giugliano, il Comune più grande, il sindaco di centrosinistra uscente Tagliatatela è stato sconfitto da Pianese del centrodestra; a Qualiano si è passato dal centro alla destra; a Melito si va al ballottaggio tra centro-destra e centrosinistra. Pur registrando questa articolazione amministrativa, il dato concreto ed ineludibile è che il Pd ha registrato consensi tra il 12 ed il15%.

Negliultimi giorni di campagna elettorale, chi ha avuto la pazienza di leggerci, ha notato che abbiamo voluto partecipare e seguire la campagna elettorale con articoli di merito, che riguardavano lo sviluppo dell’intero territorio. Dal commento alle vicende su Taverna del Re, agli articoli sulla Diossina e la Brucellosi che minavano l’immagine della mozzarella, alla Agenzia di Sviluppo territoriale, fino all’ultimo articolo che ricordava il convegno del 22 Aprile del 2007, in cui tracciavamo le linee di sviluppo politico sul quale poter impegnare gli ingenti finanziamenti previsti dalla Unione Europea.

Questi temi sono entrati poco nella campagna elettorale e si è preferito parlare del problema spazzatura e dei problemi general –generici. Più volte si è tentato di avvertire l’opinione pubblica ed i partiti di centro sinistra, che il blocco sociale di potere legato alla speculazione immobiliare, al sacco del territorio, rappresentato da alcuni proprietari terrieri, imprenditori edili , commercianti di materiali per le costruzioni ed alcuni professionisti era intatto e cercava di condizionare lo svolgimento della campagna elettorale. Tra abusivismo ed illegalità diffusa, si è strutturata una economia drogata fatta di assistenza, speculazione, lavoro nero e sommerso che alimentava il mondo della camorra e dei suoi traffici illeciti.

Questo blocco di potere era stato scalfito ma mai sconfitto e si è ricostruito ed oggi è più forte di prima. Nel voto erano insite le insidie che si sono rilevate, alla fine mortale, per il neonato Partito Democratico. Il blocco di potere vuole continuare nel sacco del territorio e spetta alle nuove amministrazioni che saranno formata dopo il 13 /14 aprile porre un freno. Non ignoriamo che intere campagne elettorali si sono svolte sulla costruzione dei nuovi insediamenti abitativi previsti: 20.000 alloggi a Varcaturo di Giugliano in Campania. Coloro che si sono arricchiti con la distruzione della agricoltura di pregio, che hanno cementificato il territorio, che hanno ottenuto risorse ingenti per la discarica dei rifiuti e per il deposito delle balle di spazzatura pensano di continuare a fare quello che hanno sempre fatto.

L’interesse di “Lor signori”, a discapito dei cittadini. La responsabilità del centro sinistra è stata quella di immaginare di poter imbrigliare e contenere questo blocco di potere, di poter in qualche modo controllarlo e tenerlo a freno. Una presunzione incredibile, perché basata su dirigenti che si sono distinti per limitatissime capacità di elaborazione di proposte e progetti di governo del territorio.

Nell’area Giuglianese, laddove si è lavorato politicamente con coerenza ed intelligenza i risultati non sono mancati, laddove si è semplicemente articolato un potere la sconfitta è bruciante. In conclusione , i cittadini dell’area sono convinti che col voto del 13/14 aprile hanno sconfitto la cattiva amministrazione. Quando tra qualche mese si cominceranno a vedere i risultati di queste elezioni e non si potrà tornare indietro.

Il centrodestra è abituato a chiedere le dimissioni degli altri, ma non si dimette mai. Ricominciare dai cittadini, ricominciare dallo sviluppo e dalla difesa della democrazia, questo è il lavoro che si deve e si può fare, sapendo che già l’anno prossimo ci sono nuove elezioni.

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