Una sala operatoria prefabbricata per il Moscati

di Antonio Arduino

Ospedale MoscatiAVERSA. Una sala operatoria prefabbricata, da collegare direttamente alla divisione di chirurgia generale dall’esterno della struttura ospedaliera esistente, che verrebbe presa in affitto al costo di 40 mila euro mensili.

Potrebbe essere questa la soluzione per far ripartire, in tempi brevi, l’attività chirurgica di elezione al San Giuseppe Moscati sospesa, da una quindicina di giorni, per la chiusura del complesso operatorio imposta dal controllo dei carabinieri del Nas e dal successivo intervento degli specialisti dell’Unità di Prevenzione aziendale che avrebbero rilevato così tante carenze strutturali ed igieniche da rendere obbligatorio il rifacimento completo dei locali. Un impegno, stando alle prime stime, da cinque milioni di euro, tutti da finanziare, che potrebbe essere portato a termine in uno o, più realisticamente, in diversi anni data la lunghezza dei tempi tecnici della burocrazia. A dare via libera alla soluzione potrebbe essere il consiglio dei primari dell’ospedale Moscati che nelle prossime ore dovrebbe ratificare il progetto già valutato, sia pure in maniera informale, e considerato idoneo a superare l’emergenza in cui versa il nosocomio. Dove per la chiusura del complesso operatorio centrale, posto al primo piano del presidio, sarebbe obbligatorio attuare una drastica riduzione dell’attività ordinaria fino al termine degli eventuali lavori di rifacimento per dare spazio ad interventi classificati d’urgenza inderogabile, frequentissimi nell’ospedale cittadino. Una scelta penalizzante sia per l’utenza dell’agro aversano che per gli interventi ordinari sarebbe costretta a rivolgersi a strutture private convenzionate o pubbliche più distanti dal territorio e quindi più scomode da raggiungere, sia per l’azienda sanitaria che si caricherebbe della spesa degli interventi effettuati in quelle strutture. Comunque sia aspettando la regolare ripresa dell’attività ordinaria, al momento, quella di emergenza-urgenza viene effettuata nella sala operatoria di ortopedia alla quale, prossimamente, si aggiungeranno quelle del nuovo reparto di ostetricia ginecologia che, dopo l’avvenuto trasferimento delle strumentazioni necessarie dal complesso chiuso dai Nas, avrebbero superato il collaudo indispensabile all’entrata in funzione.

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