Teatro, “L”Apologia di Socrate” al Liceo Jommelli

di Redazione

SocrateAVERSA. Appuntamento per venerdì’ prossimo alle ore 11 presso la sede del Liceo Psico-pedagogico e Linguistico “Niccolò Jommelli” di Aversa per la rappresentazione teatrale del dialogo di Platone “L’Apologia di Socrate”.

L’incontro che viene dopo altri incontri simili che l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici , che ha sede a Palazzo Serra di Cassano al Monte di Dio a Napoli, ha tenuto presso le sedi del Liceo d’Arte “De Luca” di Avellino unitamente al Liceo Classico “Colletta” e al Liceo d’Arte “ De Luca” sempre di Avellino e del Liceo Scientifico “Calamandrei” di Napoli, vedrà la sua ultima tappa all’Istituto Pontano al corso Vittorio Emanuele di Napoli, sempre in questa settimana. Sabato 19 aprile invece, nel pomeriggio, clou, alle 17.30, presso l’Auditorium della Rai di Napoli in via Marconi (ingresso libero fino alle ore 17.00) per la Rappresentazione teatrale del Simposio di Platone. L’interpretazione sarà di Carlo Rivolta, con versione scenica dello stesso autore e di Nuvola de Capua, l’introduzione sarà affidata ad Aldo Masullo. La collaborazione è quella con il Portale dei beni culturali e della conoscenza della Regione Campania. Una grande esperienza, non certo la prima, né l’ultima, con le scuole campane in cui si va ad incuneare quella grande scuola rappresentata dall’Istituto Italiano degli Studi Filosofici, l’incontro con Platone è tutto collegato alle esigenze dello spirito nella sua eterna lotta con la libertà, uno dei principi ispiratori dell’Istituto fin dalle sue origini. La scelta di Aversa inorgoglisce gli studiosi di filosofia, storia e letteratura locale che trovano un momento di autentica riflessione e studio nella proposta offerta. La manifestazione vede l’egida anche della Società degli studi politici che fu fondata nel 1924 per ispirazione di Benedetto Croce per poi esser soppressa dal fascismo e rifondata nel 2004.

La presentazione alla stampa e al folto pubblico avviene anche con un pezzo del discorso che Nicola Fiorentino indirizzò ai giovani cittadini studiosi nei giorni della Rivoluzione Napoletana del 1799 che ci fa piacere riportare in forma integrale: “Tutto lo studio vostro, tutta la vostra applicazione deve consistere in anteporre il vantaggio della Repubblica al vostro, in insinuare questa massima alla cieca moltitudine, perché non vi è vera Repubblica quando ognuno è avvezzo ad anteporre l’utile proprio a quello dello Stato, e perciò a brigar le cariche con ogni mezzo, a fare contratti usurai, furti, falsità, prevaricazioni, calunnie. Si da voi, amatissimi miei giovani, cittadini, da voi solo spero lo stabilimento della nostra Repubblica: attendete solamente a rendervi, e formare virtuosi i vostri, distruggete coraggiosamente quel terribile mostro divoratore delle repubbliche, chiamato Egoismo”. Sono passati più di duecento anni, ma questa speranza di Fiorentino sembra fresca di stampa.

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