“Numero 19”, racconto di una candidatura

di Redazione

 AVERSA. Emozioni e stanchezza, questo è il binomio che meglio definisce lo stato d’animo post elettorale di chi, come me, per la prima volta si è trovato a far parte del grande gioco della politica.

Ricordo ancora il 14 marzo scorso, quando con una telefonata mi fu chiesto, dai vertici del mio partito, di candidarmi alla Camera dei deputati nel collegio Campania II, posto in classifica: 19. Uahu…pensai, beh…andai a firmare la mia prima (e qualcuno penserà anche ultima) candidatura, nella sede del Pd in via Marina. Carta di identità, c’è l’ho, certificato elettorale, c’è l’ho, ho tutto o forse mi manca qualcosa? Mah, il panico mi assale. Vedo intorno a me i ministri D’Alema, Nicolais, i deputati Follini e D’Antona nonché il famoso portavoce di Prodi, Sircana, tutti sicuri, tutti con la consapevolezza di ciò che fanno. Io, dall’alto, pardon dal basso del mio numero 19, li guardo e penso che forse sarei anche io così pratica se sapessi di essere sicuramente eletta. Esco dal locale ed una scrosciante pioggia mi accoglie, quella del tipo nuvoletta dell’impiegato fantozziano, ma intanto il dado è tratto e l’avventura comincia. In questo mese ho incontrato e conosciuto tanta gente. Ho stretto le mani ed ascoltato le opinioni, le speranze e le incertezze di molti degli abitanti dei 104 comuni della provincia di Caserta e, credetemi, è stato davvero emozionante. In alcuni paesi del caiatino l’apertura dei circoli era una sorta di festa di paese. Tutti in piazza uomini, donne e bambini, il vecchietto con i palloncini, il furgoncino dell’uomo che vende torrone e caramelle gommose, insomma mancava solo la banda musicale. Scherzi a parte, effettivamente in alcune realtà (solo alcune) la politica è ancora una cosa pulita, e l’onorevole, o l’aspirante tale, è atteso ed accolto, come e quanto il Vescovo in visita alla Cattedrale! Insomma, il bilancio finale è unico: una gran bella esperienza e, che si faccia a destra o a sinistra, è davvero magico poter comunicare alla gente la forza delle proprie idee, e soprattutto credere e difendere sempre i propri ideali. Un ringraziamento agli amici di Pupia (in questo mese il mio “dispotico” direttore mi ha impedito di commentare!), a chi mi ha appoggiato ma anche a chi simpaticamente (diciamo cosi, comunque ho contattato Striscia la Notizia e, visto che non sono riuscita ad andare in Parlamento, ho un colloquio con Ricci la settimana prossima!) mi ha invece bistrattato. Si torna all’amato lavoro (si ragazzi non ancora me ne so andata!) con una certezza: la possibilità di inserire nel mio Curriculum vitae “Ida Iorio candidata di belle speranze non eletta per un bel po’ di voti”!

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